Nella gara torrida del Bahrain si è assistito a molte strategie diversificate: alcune vetture si sono fermate due volte, altre quattro. La tattica ha giocato un ruolo cruciale nella battaglia per il podio, con la strategia a due soste del pilota della Lotus Kimi Raikkonen e quella a tre pit stop del suo compagno di squadra Romain Grosjean, arrivato terzo. Nella parte finale della gara Grosjean ha superato la Force India di Paul di Resta, anche lui con una strategia a due soste: in questo modo il podio 2013 del Gran Premio del Bahrain è stato identico a quello dello scorso anno.
La maggior parte dei piloti ha iniziato la gara con gomme medie, a eccezione della Ferrari di Felipe Massa, della Lotus di Romain Grosjean, della Sauber di Niko Hulkenberg, della Williams di Valtteri Bottas, della Toro Rosso di Jean-Eric Vergne e dell’altra Sauber di Esteban Gutierrez, che sono tutte partire con gomme dure.
Il direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery:
“È stato fantastico assistere a una gara così combattuta dall’inizio alla fine. Merito anche del ridotto divario di prestazioni tra le due mescole, che ha dato luogo a strategie diversificate. In termini di tempo di gara complessivo, era indifferente partire con una mescola piuttosto che con l’altra. Con le alte temperature – le più elevate incontrate finora – la gestione del degrado termico ha rappresentato una sfida importante, premiando i piloti con la migliore strategia e lo stile di guida più regolare. C’è stato un problema con la gomma della Ferrari di Felipe Massa, sul quale che al momento stiamo investigando. Abbiamo visto un taglio sul fianco esterno e un altro nella parte superiore del battistrada, attualmente stiamo cercando di capire cosa abbia causato questi tagli”.
La strategia vincente
Abbiamo previsto che una delle strategie più veloci sarebbe stata partire con le medie, sostituirle con nuove medie all’8° giro, passare a un altro set di medie al 24° giro, per finire la gara con un set di gomme dure cambiate al 38° giro. Sebbene la strategia vincente abbia seguito ampiamente queste indicazioni, oggi Sebastian Vettel ha individuato la tattica perfetta. È partito con le medie, le ha cambiate con le dure al 10° giro, poi le ha sostituite con un nuovo set di dure al 25° giro, l’ultimo set di dure è stato montato al 42° giro.
Pit stop summary – Gran Premio del Bahrain 2013
Vettel: MU HN (10) HN (25) HN (42) 3 Räikkönen: MU HN (16) HN (34) 2 Grosjean: HN HN (8) MN (27) MN (42) 3 Di Resta: MU HN (14) HN (36) 2 Hamilton: MU MU (10) HN (22) HN (38) 3 Perez: MN HN (10) HN (20) HN (39) 3 Webber: MU HN (8) HN (21) HN (37) 3 Alonso: MU HN (7) HU (8) HU (24) HN (39) 4 Rosberg: MU HN (9) HN (20) MU (33) MU (44) 4 Button: MN HN (9) HN (21) HN (34) MU (46) 4 Maldonado: MN HN (10) HN (23) HN (39) 3 Hülkenberg: HN HN (12) MU (26) MN (41) 3 Sutil: MU HN (1) HN (18) MU (42) 3 Bottas: HN HN (13) HN (29) MU (47) 3 Massa: HU HN (10) MN (17) HU (28) MU (36) 4 Ricciardo: MN HN (9) HN (25) HU (41) 3 Pic: MN HN (11) HN (23) HN (35) 3 Gutierrez: HN HN (1) HU (16) MN (33) MN (43) 4 Bianchi: MN HN (9) HN (22) HU (36) MU (48) 4 Chilton: MN HN (10) HN (23) HU (37) MU (46) 4 Van D.Garde: MN HN (2) MN (14) HN (24) MU (39) HU (47) 5 Vergne: HN HN (2) 1 NC
La prima colonna indica gli pneumatici con cui il pilota ha iniziato la gara.
M = Medium compound
H = Hard compound
N = New compound
U = Used compound
NC = Not classified
L’ultima colonna indica il numero complessivo di pit stop