La notizia, almeno in Italia, non ha avuto alcun risalto, sebbene si tratti di una clamorosa indiscrezione che meriterrebbe una attenzione particolare: secondo il giornale saudita al Watan, Hezbollah avrebbe costruito un aeroporto militare segreto nella Valle della Bekaa, precisamente molto vicino alla città di Baalbek. L’aeroporto, secondo il quotidiano arabo, sarebbe stato costruito grazie all’aiuto di tecnici iraniani e servirebbe all’organizzazione terrorista libanese per lanciare verso la Siria (e Israele) i droni da ricognizione Mirsad 1 e Mirsad 2. Secondo l’intelligence, Teheran avrebbe fornito Hezbollah di almeno 14 di questi APR.
Questa notizia è assai rilevante, in particolare per quanto concerne il riflesso sul conflitto siriano, all’interno del quale Hezbollah è completamente implicato. Come prova di quanto scriviamo, abbiamo preparato alcune mappe che dimostrano chiaramente come, attraverso questo aeroporto, il Partito di Dio riuscità a guadagnare una proiezione strategica fondamentale, che gli permetterà di controllare la parte Ovest della Siria e poter colpire dall’alto la popolazione civile siriana.
La prima mappa, qui in basso, mostra l’area in cui Hezbollah ha costruito l’aeroporto per i suoi droni, ovvero la città di Baalbek. Notare (Punto B), la prossimità con il confine siriano.
La seconda mappa, invece, evidenzia i primi tre assi strategici che Hezbollah riuscirà ad avere per mezzo di questo nuovo avamposto. Si tratta: 1 - della proiezione verso la città di al Qusayr (ove i terroristi libanesi hanno combattuto in massa insieme all’esercito di Bashar al Assad tra il maggio e il giugno del 2013); 2 - della proiezione verso la città ribelle di Homs, anche nota come la “capitale della Rivoluzione”. Qui, nell’aprile del 2011, scoppiarono le prime rivolte pacifiche e non violente contro Bashar al Assad; 3 - della proiezione verso la capitale Damasco, bastione del regime Baahtista.
La terza cartina, invece, mostra probabilmente la proiezione strategica principale: tramite l’aeroporto di Baalbuk, infatti, Hezbollah (e di conseguenza l’Iran) avrà un controllo praticamente totale dalla famosa M5, ovvero l’autostrada che corre da Damasco fino ad Aleppo (altrà città ribelle). Controllando la M5, fatto drammatico, Hezbollah e i Pasdaran riusciranno ad avere la capacità di monitorare e di colpire un’area che comprende oltre 15 millioni di persone e circa 700 chilometri di strada. Praticamente, per dirla in poche parole, Teheran riuscirà indirettamente a mettere le mani su tutta la Siria occidentale…
Questo, tra l’altro, per non parlare della proiezione che Hezbollah rafforzerebbe verso il mare. Non va dimenticato, infatti, che Hezbollah ha lanciato il suo primo Mirsad 1 verso Israele nel 2004, proprio scegliendo come direzione di volo proprio il Mar Mediterraneo. Il drone Mirsad, lo ricordiamo, è fabbricato dall’Iran e deriva dai modelli Mohajer 4 e Ababil. Oltre alle capacità di ricognizione del terreno, il Mirsad può montare un ordigno esplosivo di 50 chilogrammi, un fattore che lo rende estremamente importante non solo per individuare i nemici di Assad, ma anche per colpirli dall’alto. La scelta di costruire questo aeroporto e di impegnare i droni in Siria, probabilmente, è anche derivata dalla volontà di Hezbollah di ridurre il numero di suoi uomini presenti all’interno del Siria, pur mantenendo un impegno diretto nel conflitto. Hezbollah, come noto, sta pagando il suo impegno diretto al fianco del dittatore Assad sia in termini di vite umane che in termini politici, all’interno del Libano.