Grande dibattito sulla rete a proposito della puntata di ieri di Report dedicata ai social network e alla rete. Direi, come tanti, un’occasione sprecata, soprattutto per l’approccio all’argomento
Peccato, soprattutto perchè era la prima volta che una trasmissione così importante si occupasse di quesro argomento. E’ vero esistono tante altre trasmissioni che lo fanno, anche più interessanti, ma mai prima ad ora la televisione pubblica, con un programma così importante, aveva provato ad avvicinarsi al web. In altri paesi, come la Francia o la Germania, o l’Inghilterra, ci sono trasmissioni nelle reti più seguite, interamente dedicate alle nuove tecnologie, ai nuovi media, e non hanno assolutamente un atteggiamento come quello di Report di ieri sera. Di sicuro li aiuta una profonda conoscenza dell’argomento e un continuo interesse, non come invece è successo ieri, un vero e proprio evento, e chissà quando capiterà più, se capiterà, tra l’altro.
Bastava chiedere ad un esperto del web, e nel notro paese ce ne sono di nomi, uno tra l’altro si è visto ieri, Alex Giordano, Ninja Marketing, di fargli da guida affidandogli completamente tutta la puntata e sicuramente, anche per chi di web ne mastica veramente poco, tutto sarebbe risultato più interessante e informativo. Già, perchè quello che rimane della puntata di ieri, è un forte senso di diorientamento, quando invece non è così. Invece, è capitato che la giornalista che ha curato il “Report” ha messo in evidenza il suo approccio, alquanto lacunoso e superficiale.
Interessante lo spunto della censura e della privacy, ma ripeto, si poteva sviluppare meglio se l’argomento di fondo fosse stato approcciato nel modo giusto. Se poi la Gabanelli tratta la rete come ieri sera, non sorprende che anche sull’Unità ci si sia resi conto che la puntata è stata veramente sbagliata.
Voglio sgombrare il campo dal fatto che Milena Gabanelli rimane ed è una giornalista seria, professionale. La delusione mia, e non solo, nasce proprio da qui. Ci si aspettava ben altro!
Magari ci si riproverà un’altra volta. Chissà quando?