Reporter liberato in Siria: ora spazio ai negoziati

Creato il 20 giugno 2014 da Nicola933

Di Francesca Abbatiello. Il governo danese questa mattina ha annunciato la liberazione del giovane reporter, Daniel Rye Ottosen. Il 25enne ora è in libertà dopo una prigionia durata più di un anno.

A tenerlo in ostaggio sarebbero stati gli jihadisti di Iraq e del Levante (Isis). Il ragazzo si trovava in Siria per documentarsi sulle condizioni di vita dei civili, soprattutto bambini e del conflitto in corso nel Paese. Un altro tra i tanti giornalisti e fotografi che tutti i giorni si trovano a fare i conti da un lato con il loro lavoro di reporter e dall’altro con il pericolo della loro vita.

C’è bisogno di maggiore tutela per questi inviati. A tale proposito, pochi giorni fa, un gruppo di 13 media internazionali tra cui BBC e New York Times, ha inviato ai gruppi di ribelli siriani, quali Free Syrian Army e Fronte Islamico, una lettera aperta. L’obiettivo è quello di far cessare i rapimenti dei giornalisti e cercare di collaborare per liberare quelli ancora tenuti in ostaggio.

La risposta di alcuni gruppi dell’opposizione siriana, quali “Coalizione Nazionale Siriana” è stata positiva assicurando la protezione dei giornalisti e il rilascio degli ostaggi.

La BBC ha annunciato che per la salvaguardia dei suoi collaboratori, si limiterà la copertura sulla guerra e non invierà più giornalisti in Siria, per fare da testimoni di ciò che sta accadendo, se tale lettera non avrà esito favorevole dalla maggior parte dei gruppi ribelli. Questi infatti, sono stati ritenuti responsabili di un’autobomba esplosa nella provincia di Hama, questa mattina, ferendo 50 persone e provocandone la morte di 34.


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