«Da sette anni sono seduto qui sul ponte Reesendamm di Amburgo e mai mi è capitata una cosa del genere, mi sento ferito per la totale mancanza di rispetto». Sono le parole di Kalle, senzatetto 49enne protagonista suo malgrado di un poco edificante ‘siparietto’, con tanto di elemosina e battuta in diretta, orchestrato da un reporter della spagnola Cadena SER nel giorno della finale di Europa League tra Atletico Madrid e Fulham.
Al reporter in questione, tale Manolo Lama, consiglieremmo una gita a Catania dove dalla fine del 2008 opera ‘Telestrada’, prima web tv di ‘strada’ nella quale la redazione (nelle foto realizzate e gentilmente concesse da Fabrizio Villa) è composta da senza fissa dimora, operatori e volontari. Dare voce a chi non ha voce è lo scopo di ‘Telestrada’, tivù sostenuta dalla Caritas Diocesana di Catania nella quale sono i reporter stessi che giornalmente vivono il disagio di non avere una casa e si appoggiano nei dormitori o nelle mense della Caritas a raccontarsi e a raccontare.
«L’obiettivo di ‘Telestrada’ è raccontare la vita di strada con un occhio diverso rispetto alla normale informazione», diceva Gabriella Virgillito, la direttrice della web tv che si affianca alla redazione catanese di ‘Scarp de tenis’, quel 13 dicembre 2008, giorno della sua nascita. Un obiettivo che viene realizzato giorno per giorno tanto che la redazione di ‘Telestrada’ è stata premiata lo scorso 27 novembre con il ‘Teletopo’, l’oscar delle micro web tv per la categoria ‘Denuncia’ per il servizio “Una notte con l’Unità di Strada della Caritas Diocesana di Catania”. Nella motivazione si legge ‘perché ha saputo interpretare, con spirito volontaristico, le esigenze di una parte nascosta e trascurata della popolazione, i senza fissa dimora. Il tutto senza l’utilizzo di mediazioni giornalistiche’.
Quelle che, al contrario, sarebbero utili al reporter spagnolo che dai redattori di ‘Telestrada’ avrebbe tanto da imparare…
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