di Gabriele Merlini
Il nome può ricordare una maratona televisiva di beneficenza o un concerto di Bob Geldof però Friends of Libya risulta essere un una faccenda piuttosto differente e quantomai delicata. Nei fatti si tratta della unione dei rappresentanti di circa sessanta paesi (più una decina di organizzazioni internazionali) costituitosi in occasione della conferenza di Parigi il primo settembre scorso. Curarsi di Tripoli e zone limitrofe viene percepita come una priorità, e da qui l’iniziativa. Il diplomatico Frattini non tarda a far notare che fu lui il primo a spendersi per la causa sostenendo il Cnt (Consiglio nazionale transitorio libico) mentre adesso «sono tutti padri della vittoria.» Raccogliere simpatie con dichiarazioni accomodanti è caratteristica dell’esecutivo italiano e sarà per questo che Obama mai dimentica l’Italia quando ringrazia i paesi che per l’area si sono spesi.*
Ad ogni modo al nutrito club aderisce adesso anche la Repubblica Ceca. La comunicazione arriva direttamente dal ministro degli esteri Karel Schwarzenberg durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si è tenuta a New York la settimana scorsa. Contestualizzando l’interesse si parte sempre prendendola larga, poi via via stringi il cerchio. Molti libici negli anni avrebbero studiato e si sarebbero formati prima in Cecoslovacchia quindi in Repubblica Ceca, perciò sono evidenti legami radicati nel tempo. Dopodiché la popolazione deve essere aiutata nella transizione al post-Gheddafi e la Libia potrà rappresentare una ottima risorsa per Praga, una volta stabilizzata.
Questo e altro sostiene Schwarzenberg interpellato sull’argomento. «La caduta di Gheddafi aprirà una nuova strada per lo sviluppo del paese e sarà un tassello importante per gli equilibri dell’intera zona.» Già aziende ceche sono attive sul territorio o comunque tengono le antenne ben dritte su eventuali nicchie vuote cui inserirsi. L’adesione al club degli amici è avvenuta con qualche ritardo a causa del fatto che il governo ceco aveva scelto di non prendere parte all’intervento militare in Libia, nonché certi slittamenti sul riconoscere il Cnt come unico, ufficiale e legittimo organo di rappresentanza del paese nordafricano (i tentennamenti sono stati notati anche da emissari d’affari libici, tizi in grado dunque di proporre eccellenti argomentazioni). Il podio degli amici vede prima la Francia poi l’Inghilterra, seguite da Italia, Qatar e altri, per arrivare a una trentina di nazioni tra le quali quindici membri EU.