L'una di notte.
Ebenezer Scrooge, dopo la visita del suo defunto socio Jacob Marley, era crollato in un sonno agitato. Le tende della camera da letto filtravano il chiarore lieve della luna e nel camino brillavano gli ultimi bagliori di un fuoco ormai morto. Ma il silenzio della notte fu interrotto da un leggero tintinnìo. Poi ce ne fu un secondo. Poi un terzo più definito. Quindi una progressione, come se qualcuno stesse suonando grappoli di campanellini senza sosta. E in fine apparve un bagliore sul comodino accanto al letto.
"Ebenezer svegliati, ci sono le Gocciole!"
Scrooge rispose russando.
"Ebenezer, porca trota, svegliati, non abbiamo tutta la notte, è già l'una e dieci! Alle due arriva lo Spirito del Natale Presente e alle tre quello dei Natali Futuri. Lo sai quanto mi rompe le palle quello dei Natali Futuri se andiamo lunghi col palinsesto?! Scrooge porca vacca mi stai ascoltando?! Svegliati!! Altrimenti altro che campanellini, ti sparo la sveglia della Nokia, quella che ti faceva venire gli infarti quando andavi al liceo."
A quella minaccia Ebenezer aprì un occhio e si voltò verso il bagliore da cui proveniva la vocina petulante.
"Chi cacchio sei? Una lucciola parlante?! Prendo il Bygon o il Vape? Dimmi tu come vuoi morire.."
"Alza le chiappe e seguimi altrimenti l'unico che morirà qui sarai tu, e anche molto triste e solo.."
"E dove vuoi andare? E soprattutto dimmi chi cacchio sei, qualificati!"
"Sono lo Spirito dei Natali Passati. Tutti i tuoi Natali da bambino, da ragazzo o da adulto, tutti i tuoi regali dati, ricevuti e riciclati, tutti i tuoi ricordi belli, brutti, sfocati e rimossi, tutti i panettoni, pandori con la nutella, struffoli, cannoli e cassate che ti sei strafogato, tutti gli alberi che hai addobbato, tutti i presepi con cui hai giocato, tutte le tue tombole andate male, tutti i tuoi mercante in fiera andati peggio, tutti i tuoi capitoni, che davvero fanno schifo, tutti gli arrosti, le insalate di rinforzo, le insalate russe, le aragoste, il salmone le tartine.. ecco.. tutte queste cose... Non sono io! Io sono solo tutto ciò che hai sentito nel profondo del tuo cuore in tutti i Natali della tua vita."
"Nel mio cuore al massimo posso sentire un colpo apoplettico."
"Questo lo so bene. Ma una volta non eri così. Una volta non avevi il cuore freddo come un bastoncino Findus mai scongelato. Una volta avevi un cuore luminoso e la tua anima aveva spazio in te."
"E dove vorresti portarmi? È l'una di notte: le fumerie d'oppio non le frequento e i supermarket H24 non li hanno ancora inventati."
"Ti porterò nel passato."
"Per farmi venire i rimpianti?"
"No, solo per farti ricordare quanto eri bello."
"Non sono mai stato così bello."
"Non mi riferisco all'aspetto esteriore."
"Vabbè.. E come ci vuoi andare nel passato? Prendiamo la metro o ci spariamo un paio di funghetti olandesi?"
"Ho la Delorian parcheggiata qui fuori!"
"La che..?"
"Sbrigati dai che non abbiamo tempo!"
"Perché? C'è traffico nello spazio tempo?"
"No, però ci sono le targhe alterne. Dai andiamo!"
Scrooge e lo Spirito, ovvero un piccolo alone di luce chiara parlante con la patente e una guida piuttosto sportiva, si trovarono ben presto in un luogo imprecisato situato circa un trent'anni prima.
"Come ti senti Scrooge? Tutto bene? Piaciuto lo spazio-tempo?"
Scrooge per tutta risposta mise la testa fuori il finestrino della Delorian e vomitò.
"Eh si, fa sempre questo effetto andare a scavare nel passato.. Vabbè scendiamo che devo farti vedere una roba."
Ebenezer e lo Spirito si ritrovarono in una locanda festosa durante un'allegra festa aziendale. Ebenezer, senza rendersene conto, sorrise rivedendo tanti vecchi amici e iniziò a salutarli, ma loro non lo cagarano di striscio.
"Non possono vederci Scrooge, siamo solo turisti del tempo. Praticamnte un gradino sotto i giapponesi: nessuno bada a noi. Ooh guardati, eccotì laggiù: giovane, timido, squattrinato e pieno di sogni.."
Il Giovane Scrooge era ai bordi della festa, un po' sulle sue ma contento di essere lì. Aveva un bicchiere di punch e fumava un sigaro per darsi un tono. Il Vecchio Scrooge si guardò ed ebbe vergogna: davvero aveva avuto quella faccia da fesso imberbe smidollato?! Cazzarola, con le dritte giuste quel Giovane Scrooge sarebbe potuto diventare fottutamente ricco con una decina di anni d'anticipo.
Ma ecco che al Giovane Scrooge si avvicinò una ragazza dai bei capelli, lo sguardo dolce e il cuore zuccherino. E lì entrambi gli Scrooge si sentirono morire.
"Bella!"
"Si lo so che era bella, Scrooge!" disse lo Spirito
"No, si chiamava proprio Bella!"
"Ah già, hai ragione. Poca fantasia l'amico Dickens.."
Bella si rivolse al Giovane Scrooge
"Ebenezer.. C'è la musica, non ho un cavaliere e sono proprio sotto il vischio.."
E il resto lo disse con gli occhi. Il giovane Scrooge fece quello che fanno tutti i giovani maschi completamente innamorati: si sparò una grandissima figura di merda.
"Eeeeeeh.. Vuoi del punch?! Te lo verso.. Aspè che ti prendo un bicchiere.."
"Voglio ballare."
"Ah. Eeeeh.. Ma io ho il punch in mano.. E con l'altra sto fumando.. E sto pensando ai due Marò.. E all'Isis.. E alle elezioni in Ucraina.."
Bella con calma tolse dalle sue mani il bicchiere e il sigaro e lo trascinò a ballare. E all'improvviso, senza perché, senza pensarci, senza ragionarci, si baciarono. Il cervello del giovane Scrooge semplicemente smise di funzionare e andò in crash per un po'. E ancora una volta nessuno pensò più ai due Marò.
In quell'istante, in quel preciso istante, il vecchio Scrooge si ricordò di aver amato profondamente: la crosta del suo cuore si spaccò in due e ne uscì un maremoto di ricordi, immagini, vibrazioni e sentimenti. Sentì il bisogno di piangere e vomitare contemporaneamente, ma si trattenne. Anche perché aveva già sbrattato nella Delorian.
Ma mentre il vecchio Scrooge osservava rapito quei due giovani innamorati, le luci della festa svanirono d'improvviso e lasciarono il posto ad un luogo freddo e oscuro: era il suo ufficio, ma sempre una trentina d'anni prima, quando ancora non puzzava di chiuso. Il Giovane Scrooge sedeva dietro la sua scrivania studiando i suoi libri contabili che sarebbero stati il suo unico amore per tutta la vita. Davanti a lui c'era Bella con gli occhi gonfi di lacrime."Ebenezer io sono sola. Sola! Mi stai abbandonando lentamente, senza neanche accorgertene, sei cambiato, sei diventato assente. Stai abbandonando anche te stesso, ti stai separando dentro. Cazzarola molla quei libri contabili e portami a fare un weekend a Positano!"
"Se non penso agli affari come te lo pago il weekend a Positano? Come te le offro le cene? Chi cazzo te lo paga l'affitto della casa in centro?"
"Credimi rinuncerei a tutte queste cose per un po' del tuo tempo! Niente Positano, andiamo al parco! Andiamo a vedere le oche che mangiano i vecchi sulle panchine. Andiamo a citofonare a Bukingham Palace e poi scappiamo. Andiamo alla Banca d'Inghilterra e urliamo che il direttore non vuole ridarci i nostri due penny e scateniamo il panico! Divertiamoci! Facciamo tutte quelle cose che prima facevamo sempre e ora non facciamo più!"
"Ora che ci penso.. Sei in ritardo col pagamento della tua metà dell'affitto: o paghi o per me puoi anche fare le valige.."
Bella cambiò faccia. Smise di piangere e con voce afona disse semplicemente:
"Nemmeno mi ascolti. Sei morto e neanche te ne accorgi."
E con calma glaciale uscì dall'ufficio di Scrooge e dalla sua vita.
Il vecchio Scrooge si sentì mancare il fiato. Davvero aveva trattato a pesci in faccia e con tale ferocia quella creatura così luminosa e delicata?! Davvero era stato così folle?! Si voltò verso lo spirito ma non c'era più alcun bagliore. Era di nuovo nel suo letto. Iniziò a mordersi le mani, a darsi gli schiaffi e a scalciare. Come gli era saltato in mente di distruggere qualcosa di così bello? Per cosa poi? Per soldi? Per potere? Per essere il finanziere più temuto e rispettato della City? E ora cosa se ne faceva del timore altrui? Dell'altrui rispetto? Cosa se ne faceva di tutto quel riconoscimento che esisteva solo nella mente e non aveva nulla di reale?
Iniziò a piangere e per un attimo, prima di abbandonarsi alla spossatezza, gli sembrò di sentire ancora l'odore dei suoi capelli.. Poi tra le lacrime si addormentò di nuovo.
FINE PARTE II
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