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Repubblica Dominicana: 200mila persone private della nazionalità da legge retroattiva

Creato il 17 dicembre 2013 da Vfabris @FabrizioLorusso

[Riporto il comunicato che riguarda la discriminazione in corso nella Repubblica Dominicana contro i discendenti da stranieri e, in particolare, contro gli haitiani, diffuso da Soleterre ONLUS nell'ambito del 18 dicembre: III Giornata d’Azione Globale per i Diritti delle e dei Migranti, Rifugiati e Sfollati]

18-DICEMBRE-2013

La Commissione Interamericana per i Diritti Umani ha concluso nei primi di dicembre la sua visita in Repubblica Dominicana con un amaro comunicato stampa che descrive le pesanti discriminazioni a cui sono sottoposti i dominicani di origine haitiana che vivono nel Paese. Soleterre, che lavora in RD al fianco delle associazioni dei difensori dei diritti umani dei migranti, in questa giornata d’azione globale si unisce alla denuncia del Servizio Gesuita per i Rifugiati e delle numerose associazioni e organizzazioni che chiedono di fermare il genocidio civile.

L’87% della migrazione internazionale in Repubblica Dominicana (RD) è costituito da haitiani. Per questo la popolazione haitiana e dominicana di ascendenza haitiana è molto numerosa, più di 700.000 persone su un totale di circa 9 milioni di abitanti (dati 2013 UNPFA, United Nations Population Fund).

Nonostante l’economia agricola ed edilizia si basi sulla manodopera haitiana, nel Paese la xenofobia e le discriminazioni a cui vengono sottoposti gli haitiani e i dominicani di ascendenza haitiana è fortissima e in costante aumento. Ne sono prova le recenti modifiche legislative e amministrative fortemente criticate dalla Commissione Interamericana per i Diritti Umani

Fino al 2010 era infatti garantito lo ius soli che – almeno formalmente – garantiva ai minori la tutela dei loro diritti fondamentali. La situazione è peggiorata dopo la sentenza di ottobre (Tribunale Costituzionale, n.168/13) che rende la modifica retroattiva, privando arbitrariamente della nazionalità circa 200 mila dominicani di origine haitiana (dati UNPFA).

Contestualmente peggiora la situazione dei nuovi migranti. Il governo ha reso più complessa e costosa la procedura per la migrazione regolare: il costo per un visto varia tra i 70 e i 200 dollari US ed è richiesto un conto corrente bancario, requisito improbabile per la maggior parte degli haitiani (76%) che vive sotto la soglia di povertà.

Così i migranti attraversano il confine illegalmente, spesso con l’aiuto di trafficanti di persone (i buscones) o piegandosi alle estorsioni degli agenti di frontiera. Sono vittime di soprusi e discriminazione, e spesso vengono inseriti nella tratta di persone, obbligati alla prostituzione e al lavoro forzato

La maggior parte dei lavoratori haitiani vive nei bateyes, campi di lavoro dove mancano i servizi essenziali (acqua potabile, servizi igienici, smaltimento di rifiuti, elettricità) e vi sono altissimi tassi di infezione da HIV/AIDS, mortalità materna e violenza sessuale su donne e bambine

Diverse associazioni si adoperano ogni giorno per difendere i diritti di uomini, donne e bambini haitiani o di ascendenza haitiana. Questi difensori dei diritti umani sono considerati e trattati come “traditori della patria”, vengono sistematicamente minacciati, hanno problemi con i propri documenti e con le conseguenti limitazioni della propria libertà.

Soleterre lavora in Repubblica Dominicana a fianco di queste associazioni e, per sensibilizzare e informare sulle gravi violazioni che avvengono nel Paese, ha lanciato la campagna Sin Nombre, a tutela dei diritti dei migranti e dei loro difensori in Centroamerica, Messico e Repubblica Dominicana.

«La xenofobia crescente nei confronti dei migranti haitiani e dei dominicani di ascendenza haitiana in RD ha ormai raggiunto proporzioni insopportabili – afferma Valentina Valfrè, Responsabile del Programma Diritti e Partecipazione di Soleterre. In questa Giornata d’azione Globale, istituita per affermare e difendere i diritti umani dei migranti, sfollati e rifugiati, Soleterre rilancia la denuncia del Servizio Gesuita per i Rifugiati sulle conseguenze della nuova legge sui diritti umani e si unisce alle numerose organizzazioni e associazioni che chiedono di fermare il genocidio civile nel Paese».

Per saperne di più:  www.soleterre.org; www.sinnombre.org, dominicanosxderecho.wordpress.com

Ufficio Stampa Soleterre: Cinzia Peschechera, cell. 342.1580041, [email protected]

Soleterre è un’organizzazione umanitaria laica e indipendente che opera per garantire i diritti inviolabili degli individui nelle “terre sole”. Realizza progetti e attività a favore di soggetti in condizione di vulnerabilità in ambito sanitario, psico-sociale, educativo e del lavoro. Interviene con strategie di pace per favorire la risoluzione non violenta delle conflittualità e per l’affermazione di una cultura di solidarietà. Adotta metodologie di partenariato e di co-sviluppo per promuovere la partecipazione attiva dei beneficiari degli interventi sia nei Paesi di origine che in terra di migrazione per garantire la loro efficacia e sostenibilità nel tempo.


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