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REQUIEM ELETTRONICO | Antonella Ruggiero & ConiglioViola (cd+dvd) – Recensito da Amedit

Creato il 08 ottobre 2015 da Amedit Magazine @Amedit_Sicilia
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requiem_elettronico_antonella_ruggiero_coniglioviolaREQUIEM ELETTRONICO

Antonella Ruggiero & ConiglioViola (cd+dvd)

di Lillo Portera

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A un anno di distanza dall’ultimo album di inediti L’impossibile è certo, Antonella Ruggiero torna con un nuovo progetto audiovisivo (un disco live coadiuvato da un’opera video) ideato e diretto da ConiglioViola. Requiem elettronico è la summa della feconda collaborazione tra la raffinata interprete genovese e il duo di artisti transmediali ConiglioViola (composto da Brice Coniglio e Andrea Raviola); risale al 2009 “Concerto senza titolo”, una performance teatrale legata al festival sulle avanguardie “Prospettiva ‘09” (un’iniziativa promossa dal Teatro Stabile di Torino), nella quale si sondava il complesso rapporto tra la cultura pop e il tema della morte. Queste esperienze trovano ora finalmente suggello in un supporto fisico, una nuova perla nella discografia di Antonella Ruggiero. La riflessione sulla morte – intesa sia come inesorabile evento luttuoso e sia come misteriosa trasfigurazione nella leggerezza – fa da filo conduttore di tutto il lavoro. Dieci le tracce scelte, pescando oculatamente nel fior fiore del cantautorato italiano. Si va da Il carrozzone di Renato Zero a Cosa sono le nuvole di Pier Paolo Pasolini e Domenico Modugno, passando da Samarcanda di Roberto Vecchioni e L’arca di Noè di Sergio Endrigo, e poi La sedia di lillà di Alberto Fortis, Il dono del cervo di Angelo Branduardi, La canzone di Marinella di Fabrizio De Andrè, Albergo a ore di Herbert Pagani, Vecchio frac di Domenico Modugno, fino alla struggente Una miniera dei New Trolls. La morte, dunque, scrutata da ogni sfaccettatura, dalla più luminosa alla più oscura: un requiem corale. L’interpretazione più toccante è quella de Il carrozzone di Renato Zero, che la Ruggiero accarezza con delicata e sofferta partecipazione, venandolo di una malinconia onirica e esaltandone i toni circensi. Le atmosfere del disco sono sospese, obnubilate e sognanti, profonde e metafisiche. La voce di Antonella si fonde su un tappeto sonoro ora elettronico ora concertistico (curato dal fido Roberto Colombo), in intima adesione, senza inutili virtuosismi. Altro momento memorabile è Una miniera, forse la migliore interpretazione mai eseguita del celebre brano del 1969 firmato D’Adamo, De Scalzi e Di Palo.

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Nell’opera video-teatrale convergono, debitamente rielaborate con la regia visionaria di Brice Coniglio, diverse riprese live effettuate tra il 2009 e il 2012 presso il Teatro Gobetti di Torino e il Teatro delle celebrazioni di Bologna. La Ruggiero indossa un buffo abito-scultura con un’enorme gonna settecentesca e un cappello da fata, una mise dada e bislacca che ricorda al contempo sia un automa elettronico, sia un funereo paralume, un po’ vedova nera e un po’ Mary Poppins. Buona, quieta, ma al contempo spettrale e inquietante, come la morte, come tutto ciò che indugia sul limitare della vita (e qui il piccolo palcoscenico si fa terra di mezzo, luogo d’evocazione e di sparizione, luogo di preghiera e di congedo dalle cose terrene). Intorno alla grande bambola, immobile e ieratica, si muovono coreografie e sovrapposizioni video, tra proiezioni e giochi luminosi. Le atmosfere sono lunari, i colori freddi e notturni. In Vecchio frac un burattino spaventapasseri oscilla appeso come un impiccato; ne La canzone di Marinella una giovane donna si smarrisce tra le luci di mille fiammiferi; ne Il dono del cervo l’effige di un San Sebastiano zoomorfo compare in una foresta di alberi verdi, alberi con ramificazioni a guisa di palchi di cervi; ne L’arca di Noè le immagini si rivelano dietro la scia di una lumaca, e sospesa sul mare troneggia un’enorme pentola d’acciaio; in Samarcanda un cavallo a dondolo si muove su una città disegnata, mentre due figure mimano le pietà michelangiolesche; ne Il carrozzone compare un luna park metafisico in un deserto lunare; in Cosa sono le nuvole si celebra il matrimonio con la leggerezza, la stessa crepuscolare leggiadria che fa dondolare l’altalena di La sedia di lillà; in Albergo a ore i due amanti si consegnano nudi alla stanza numero 3; infine, in Una miniera l’inquadratura stringe sul primo piano della Ruggiero, ma il volto è già striato e trasfigurato dalla luce.

L’opera video di ConiglioViola, lungi dal sovrapporsi brutalmente alle interpretazioni della Ruggiero, funge altresì da elemento unificante sottolineandone tutta l’autenticità e l’ispirazione. Requiem elettronico è un progetto coraggioso, colto, fuori dai dettami commerciali, e assolutamente contemporaneo. Il supporto audiovisivo, prodotto dall’etichetta Libera Music, è stato stampato in tiratura limitata (nei formati cd e cd+dvd), ed è a tutt’oggi di difficile reperibilità (la distribuzione è stata affidata a Artist First).

Lillo Portera

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Cover Amedit n. 24 - Settembre 2015

Cover Amedit n. 24 – Settembre 2015
“Noli Me Tangere” omaggio a Pier Paolo Pasolini.
by Iano 2015

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