ResearchGate, il social network dei ricercatori

Creato il 07 luglio 2011 da Emmecola

Nel mio blog parlo spesso di ricerca scientifica, quindi immagino che tra i miei quattro lettori ci sia anche qualcuno che di mestiere fa proprio il ricercatore. E’ a voi che mi rivolgo! Nell’era dei socialcosi, non poteva mancare un social network dedicato ai ricercatori di ogni disciplina: si chiama ResearchGate e dà ai suoi iscritti l’opportunità di mettersi in contatto con i ricercatori di tutto il mondo.

Al momento dell’iscrizione dovrete scegliere i vostri settori di ricerca (massimo 3): sarà utile per identificare il vostro profilo e per aiutare il sistema a proporvi contatti interessanti. L’homepage di ResearchGate dichiara 209mila utenti iscritti per il settore Biology, e ben 251mila per il settore Medicine. Seguono a notevole distanza l’ingegneria (98mila) e la chimica (92mila). In totale più di 1 milione di ricercatori in tutto il mondo hanno aperto un account su ResearchGate, anche se temo che gli italiani siano ancora molto pochi.

Perché iscriversi a ResearchGate? Principalmente perché ti permette di conoscere altri ricercatori del tuo stesso settore, e questo è senza dubbio il primo passo per attivare collaborazioni con altri istituti. La ricerca scientifica si basa sulle collaborazioni, e ResearchGate consente di sfruttare al meglio le infinite potenzialità della rete.

Questa piattaforma implementa anche altre funzioni, tutte molto interessanti. Le pubblicazioni sono gestite abbastanza bene: ad ogni utente sono associati perfino degli impact points, calcolati sulla base dell’impact factor delle riviste su cui ha pubblicato. ResearchGate è anche un utilissimo sito di annunci di lavoro (sempre nell’ambito scientifico ovviamente): è possibile avanzare la propria candidatura per un posto di lavoro direttamente dal sito. Si può anche tenere traccia delle conferenze più interessanti, aprire un proprio blog e seguire gruppi di discussione a tema. C’è veramente tutto quello che serve per accelerare la ricerca scientifica, l’unica cosa che manca sono i ricercatori: iscrivetevi numerosi!



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