Il primo post di questa nuova iniziativa pare abbia riscosso più successo di quanto avevo immaginato. Evidentemente il marchio di Resident Evil tira ancora quel che basta a farlo vivere nella mente comune.
E quando si parla di buoni prodotti, qualunque essi siano, non può che essere un gran bene.
Un tipo poco simpatico… durerà poco!
Oggi parliamo del secondo capitolo della saga videoludica che, tanto per non essere troppo originali, risponde al titolo di Resident Evil 2.
Il primo punto che salta all’occhio una volta preso in mano il cd del gioco (mi riferisco alla versione per Psx) è la chiara volontà di continuare sulla strada dei due personaggi giocanti. Ma stavolta, anziché sceglierlo all’inizio e percorrere un’avventura di poco differente l’una dall’altra, ci ritroviamo con due cd, ognuno dedicato ad uno dei protagonisti.
La mitica facciata della stazione di polizia…
Il plot di questo seguito è semplice: dopo gli eventi occorsi nella villa, in cui Chris e Jill rischiarono la vita per cercare la salvezza, l’infezione si è propagata anche alla città di Racoon City, senza risparmiare nessuno.
Stavolta saremo chiamati a indossare i panni di Leon Kennedy, neo assunto al dipartimento di polizia, e di Claire Reinfield, sorella di Chris, giunta in città proprio alla ricerca del fratello.
I due personaggi si incontreranno in una tavola calda, stesso luogo in cui faranno la conoscenza dei cari amici non morti, e dopo una rocambolesca fuga si ritrovano divisi, ognuno per la sua strada.
Il taglio grafico è decisamente migliore, confronto al primo capitolo, e anche la gestione degli zombie e del movimento risulta più fluida e coerente con il background.
Il sistema di gioco rimane invariato, con schermate fisse e personaggi e creature poligonali. Ma ormai l’addestramento all’9interno della villa ha dato i suoi frutti e difficilmente ci si ritrova in difficoltà nel percorrere le strade infestate di una Raccon City dall’aspetto apocalittico.
Problemi? Una granata incendiaria e passa la paura!
Colori sgargianti, sangue in ogni anfratto, una buona dose di location, che vanno dalla famosissima stazione di polizia, fino alle fogne, al laboratorio ultra-segreto e la stazione del treno sotterranea.
Luoghi che sarà possibile osservare da diverse angolazioni, grazie alla struttura a doppio filo delle due trame che legano i personaggi fra di loro.
Infatti, indipendentemente da chi avremo scelto all’inizio del gioco, una volta terminato avremo la possibilità di continuare l’avventura con il secondo personaggio, che si ritroverà alle prese con uno dei Tyrant più cazzuti e inarrestabili che la saga abbia mai visto, il T-103. Ma non solo…
Faremo anche la conoscenza di Sherry Birkin, figlia di William Birkin, il creatore del T-Virus, Sarà nostro compito cercare di salvarla e trovare un antidoto per il virus che le scorre in corpo, prima che sia troppo tardi.
In questo capitolo fa anche la sua prima apparizione un altro personaggio che ricorrerà spesso nella saga, Ada Wong, una sorta di spia mercenaria che dimostra di sapere più cose di quelle che vuol far credere.
Un gioco dalla trama articolata e complessa, pur limitandosi ad un gameplay che oggi risulterebbe monotono (solita chiave X per la solita porta X), ma ricco di extra, aggiunte, chicche nascoste e creature orride e disgustose, fra cui gli spietati Licker.
Da non dimenticare la possibilità, una volta sbloccato, di poter giocare anche una microavventura nei panni di Hunk, un militare scelto facente parte della elite dell’Umbrella, inviato a Raccon City per recuperare il campione di T-Virus.
Insomma, dopo aver giocato il primo episodio e essersi trovati fra le mani questo piccolo capolavoro, diventa facile intuire perché RE sia diventato quel che è oggi. Una struttura vincente, musiche degne di una produzione hollywodiana, armi, zombie e creature di ogni genere, tecnologia e misteri, per un mix sapientemente curato e divertente.
E settimana prossima tocca a Resident Evil 3, con una vecchia conoscenza che torna e mostra di che pasta è fatta…