25 febbraio 2014 Lascia un commento
Voglio ripeterlo a voce alta ancora una volta: a me Paul W.S. Anderson piace e parecchio.
Basti vedere come ha gestito la sigla iniziale, l’attacco all’Arcadia girato ad alta velocita’ e proiettato al contrario, che detta cosi’ sembra una fesseria ma sullo schermo fa la sua porchissima figura. Il film non ha praticamente soggetto o almeno ne ha uno perfetto per la trama di un videogioco perche’ di videogioco si tratta, con tanto di ondate di cattivi da affrontare lungo i diversi livelli della stazione di Umbrella. Non lo ritengo un difetto, semmai una prerogativa, non molto diversa da tante altre e comunque va bene se c’e’ capacita’ di gestire questa abnorme dose d’azione e c’e’ eccome dal momento in cui le splendide coreografie dei combattimenti s’intersecano con gli ottimi effetti speciali, a volte ingenui ma sempre efficaci. Ovviamente non mancano le citazioni che vanno da Alien a tutti gli altri morti viventi e ancor piu’ dal mondo di videogiochi dove non solo Resident Evil fa da modello ma Bioshock e’ piu’ che un semplice sussurro della memoria, cosi’ come lo e’ "Silent hill" e l’immancabile "Doom".
La saga continua bene, il film e’ piacevolissimo per quanto eccessivamente breve e sono contento che l’idea non si fermi qui.