Sarà che hai ancora sulla pelle un assaggio di Scirocco palermitano.
O saranno, piuttosto, le memorie recenti di un viaggio appena concluso: dentro e intorno a Palermo, Antonio Ingroia con la sua parlata strascicata, poi Corleone, Cinisi, Capaci, Partinico. E Pino Maniaci e il suo Telejato: sarà che la loro rabbia ha attecchito in modo particolare, ma di fatto oggi, leggendo cose non nuove, sei stato capace di meno indulgenza. Non sopporti più. È arrivato, probabilmente, quel momento che temevi, e che sopraggiunge appena dopo il terrore di aver perso anche l’ultimo baluginio d’indignazione: constati che non tolleri più. Non tolleri questa politica e questi politici. Tutti loro, da mister B ai visi cerei dell’opposizione. Non tolleri la loro corruzione, la loro inadeguatezza, le loro bugie. Vorresti vederli lontani. Non sopporti buona parte degli Italiani, ebbene sì. Gli Italiani per cui tutto va bene, non c’è da lamentarsi, il resto è solo paranoia, intellettualismi, voglia di fare i sovversivi; coloro che, tra i tuoi concittadini, ritengono superfluo e inutile raccontare dello scempio di questo Paese. E la ragione che li muove è semplice: lo scempio non c’è affatto, o comunque voi, lì dabbasso, siete impotenti; quindi sbattetevene, tutti questi schemi sono al di sopra delle vostre possibilità. Non sopporti più chi vuole scrivere, e non legge mai. Gli scrittori che giocano all’indifferenza caustica: sono più sveglio di voi e credo sia una perdita di tempo parlare – anche solo parlare – di faccende in mano alle alte sfere della politica e della società. Ecco. Non ne hai più. A Palermo il sole era feroce e Ingroia diceva La mafia ce l’avete pure voi, altroché; a Partinico, pugno d’anime dove Cosa Nostra spadroneggiava e continua a cercare di farlo, Pino Maniaci faceva mostra di un corpo sottile e di uno spirito di ferro. Ascoltandolo, hai ritrovato il gusto, per una volta, del non usare mezze parole. Mister B è mafioso, ha detto Maniaci. E gli altri non sono tanto meglio. Bene. L’ultimo giorno sei scappato a Mondello, dove la spiaggia già cominciava ad affollarsi; non sei riuscito a buttarti in mare, l’acqua era ghiaccio sciolto. E sarà che ti è rimasta sulle pelle anche quella canicola. Di fatto non sopporti più. La chiamano la parte intollerante di ognuno di noi: e anche se hai trovato la Sicilia che lotta, ti pare che il resto del Paese faccia ben poco, oppure quel molto che fa non è abbastanza. Sai che c’è disinformazione, pigrizia. Non le sopporti più, esse sopra tutto. Ma il problema più grosso è una faccenda di coscienza ed espressione: non vuoi e non puoi credere che chi ha i mezzi ritenga inutile aprire bocca. Pensi a Telejato, televisione di trincea, autofinanziata e obiettivo di attentati mafiosi e denigrazioni politiche (ma gli aggettivi sarebbero intercambiabili). Leggi, per l’ennesima volta, di bunga bunga, di chi urla la sua disapprovazione e di chi invece grida Questo è accanimento giudiziario, mister B è un perseguitato. Ti fanno schifo tutti. Chi spera d’incastrarlo per sesso e festini, e chi, indottrinato fino al midollo, è pronto ad additare un complotto mondiale, pur di difenderlo. Ti fanno schifo anche gli altri, che aspettano la caduta e non sapranno offrire niente, una volta avvenuta. In molti, in tutto questo, continuano a dormire. Provi un generale disgusto. Lo Scirocco spira i primi fiati, in fondo è soltanto aprile. Il più crudele dei mesi.