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Respirare: Tiziano Ferro e implicazioni metafisiche nel pensiero di Gigi D’Alessio

Creato il 17 febbraio 2012 da Postscriptum

Respirare: Tiziano Ferro e implicazioni metafisiche nel pensiero di Gigi D’Alessio

Tecnicamente parlando, dal punto di vista strettamente musicale, si tratta di un brano che affonda le sue radici nel tipico andante del saltarello  medievale. Un raffinato arrangiamento – che io credo ha le origini nella capacità dell’autore partenopeo – riesce tuttavia a celare il colto riferimento dietro citazioni di classic rock, talvolta pungente quasi sino all’heavy.

Ma ciò che veramente lascia sbalorditi è come non ancora una voce si sia alzata per annunciare (gaudium magnum) il capolavoro. La mia sarà voce di uno che grida, nel deserto…e voglio qui sottolineare la virgola che poscia fa seguir l’immagine desolata del luogo arido. Non una sottolineatura da poco, altro che il blaterare senza senso di Celentano. I preti nelle loro prediche spesso e volentieri dimenticano la virgola, dando alla Scrittura un senso improprio, traviando dall’orginal significato. Vi renderete conto che “voce di uno che grida nel deserto” non è ugual cosa di dire “voce di uno che grida, nel deserto preparate etc etc…” dunque volendo in realtà affermare che nel deserto bisogna preparar “qualcosa” di cui la voce grida ma in ben altri loci. Altro che Celentano, cari miei…queste sono cose da far chiudere giornali di estrazione (o astrazione) cattolica.



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