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Restare senz’acqua

Creato il 17 luglio 2011 da Greenkika
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Restare senz’acqua

Erano almeno tre mesi che volevo scrivere un post su come sarebbe la vita se l’acqua che abbiamo a disposizione fosse limitata a pochi litri al giorno.
Cosa che peraltro succede in moltissimi paesi del mondo. E lo sappiamo.
L’altra sera ho aperto il rubinetto per bere, e d’acqua scendeva solo un filo.
Pochi minuti dopo il vicino suonava alla mia porta per dirmi che a causa di un guasto non avremmo avuto l’acqua fino al giorno dopo.
Grazie, grazie buona notte, chiudo la porta, panico.

Subito ho scandagliato tutta casa per calcolare quanta acqua ci fosse in giro: nelle ciotoline dei gatti, nel pentolino per il tè, nella cassetta di scarico del water. Punto. Nel giro di poche ore sarei morta di sete, sì.

D’improvviso ogni goccia d’acqua presente in casa era diventata preziosissima.
Mi sono immaginata come avrei potuto fare se fosse stato il momento di lavarmi per uscire, di cucinare un piatto di pasta, di farmi un tè, di dar da bere alle piante o ai gatti, di bere io, di fare la lavatrice, di sciacquare della verdura, di rinfrescarmi il coppino.

Avrei dovuto aspettare la pioggia con catini alla mano, o scendere alla fontanella della piazza per riempirmi una tanica, oppure ancora infilare una cannuccia nella cassetta del water e dissetarmi così? O sciogliere il ghiaccio del freezer, svuotare i caloriferi?

Quanta acqua consuma la mia lavatrice? Quanta ne consumo io per lavare i piatti? Per farmi la doccia? Per cucinare? Per dissetare me, i gatti e le piante? Per lavarmi i denti?

Quanto è importante l’acqua nella nostra vita quotidiana? L’acqua viene usata nei processi di produzione di moltissimi prodotti di cui facciamo uso, dalla carne ai vestiti al caffè ai cosmetici e così via, e così via. Muove le macchine, raffredda gli impianti, riscalda le case, spegne gli incendi, l’acqua è la nostra sopravvivenza.

E allora perché non la trattiamo come fosse oro? Perché la sprechiamo senza pensare? Perché siamo troppo fortunati, ecco perché. Perché di necessità si fa virtù e molti di noi non percepiscono l’acqua come una necessità ma come…come cosa? Come una cosa dovuta? Come un accessorio? Come, non so.

So solo che la mattina seguente l’acqua era tornata, e della paura del giorno prima, nessuna traccia più. A parte il terribile sogno di un mondo secco e morto.
Non posso più far finta di non vedere il problema.
Voglio avere più rispetto per l’acqua e usarne ancora meno.

Ma prometto che non emanerò mai cattivi odori. Non cattivissimi, ecco. :-D


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