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Resti archeologici vicino al palazzo di Nerone.

Creato il 14 novembre 2010 da Pierluigimontalbano
Quando il tristemente famoso imperatore Nerone perse il potere, nel 68 d.C., indebolito dalle rivolte militari, i successori decisero che nessuna traccia del suo regno sarebbe dovuta rimanere. Coprirono con detriti la gigantesca e sontuosa Domus Aurea, che Nerone aveva costruito su una collina nel centro di Roma. E colmarono un adiacente lago artificiale con il Colosseo. Il seppellimento del palazzo intendeva cancellare la memoria di Nerone, per i secoli a venire. Invece,ebbe l'effetto di conservare,come nell'ambra, il suo complesso residenziale come pochi altri antichi siti a Roma. La scorsa settimana, la città di Roma ha rivelato ufficialmente una nuova scoperta che offre incredibili indizi dei tesori rimasti sepolti sotto la collina,quasi 2000 anni or sono dopo il regno di Nerone. E' un ampio mosaico, più di 9 piedi per 6 in dimensione, che mostra uomini nudi che raccolgono grappoli, e fanno il vino, un'illustrazione tipica per un palazzo romano del tempo. Tre degli uomini stanno pigiando l'uva in un vaso. Uno suona un flauto doppio. Il mosaico adorna un gigantesco arco seppellito all'interno del colle Oppio, la collina sulla quale si trovava il palazzo di Nerone. L'arco stesso era probabilmente parte di una grande sala. Grotte e tunnel s'irradiavano da quattro uscite-che condussero a quella che è la nuova scoperta. "Colle Oppio è un gigantesco cantiere di scavo" ha dichiarato Eugenio La Rocca, responsabile dei monumenti per la città di Roma. "Senza dubbio, c'è molto più da scoprire qui sotto. Ogni cosa è stata sigillata. Vi sono acri di un quartiere di città qui sotto". I mosaici sono stati trovati più di 40 piedi di sotto alle rovine dei Bagni di Traiano, un'ampia struttura costruita sulla Domus Aurea dopo il suicidio di Nerone. Parti del palazzo sono state scoperte per la prima volta alla fine del XV secolo. Gli artisti del Rinascimento accorrevano alle grotte e ai tunnel del sito per copiare mosaici, affreschi e sculture. Più recentemente, reperti da altre sezioni del palazzo sono venute alla luce. Nel 1998, gli operai che ripulivano e puntellavano una grotta, hanno scoperto un affresco che mostrava una vista della città imperiale, probabilmente Roma stessa. Scoprirono presto un mosaico di un filosofo e della sua musa. Gli esperti sono divisi sul fatto che queste opere fossero parte della tenuta di Nerone o appartenessero invece ad un edificio precedente che egli abbattè per creare la sua magione. Costruì la Domus Aurea dopo l'incendio di Roma nel 64 d.C. I suoi avversari politici accusarono Nerone della conflagrazione. Oggi, solo una piccola parte del palazzo, completamente sotto il livello del suolo, è aperto al pubblico. Ci vorrà del tempo prima che le arcate e la sala trovata al di sotto dei Bagni di Traiano siano aperti al pubblico, hanno dichiarato gli ufficiali cittadini, per la necessità di svolgere accurate operazioni di esplorazione e di rinforzo dei passaggi.
Fonte: Archivio Soprintendenza Archeologica Roma

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