Quindi ‘sti 2 euro e 90 li ho spesi volentieri, e mi sono portato a casa “Restituiscimi il cappotto” di Adrian Bravi, rigorosamente senza DRM Adobe.
La trama la copioincollo, con questo caldo la pigrizia mi devasta:
La scomparsa di un cappotto azzurro polvere impedisce al protagonista di realizzare i suoi progetti, cioè di ammazzarsi come aveva deciso di fare dopo aver capito che «la morte è l’unica cosa che può salvare da tutte le fatiche». Senza cappotto, tocca ancora stare qui a faticare, a patire freddo, a avere vergogna, a dannarsi con le parole.
La citazione, invece, la trascrivo io:
Diciamola tutta, nel mio caso l’idea del suicidio era nata dall’impossibilità di non aver potuto, per primo, ammazzare tutte le persone che vedevo per strada, affannate, sempre di corse.
Era quella la mia principale ambizione: disfarmi di quelli che hanno troppe pretese. Volevo convincermi che, uccidendoli, gli avrei fatto un piacere. Però, non riuscendo in tale proposito, avevo deciso di ammazzarmi senza dare fastidio a nessuno.
Il romanzo, piuttosto breve, non è che una sorta di lettera/esortazione che il protagonista scrive a colui che si è permesso di rubargli il cappotto. Un po’ si ride, un po’ ci si rattrista. Forse a lungo andare cade un po’ nella ripetitività, ma tutta la prima parte è ottima, e Bravi dimostra di saperci fare.
Quindi, dai, cazzo, restituiscimi il cappotto.
E compra pure ‘sto ebook, che costa poco e ne vale la pena.
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Tagged: Adrian Bravi, Letteratura, Restituiscimi il cappotto, Sugaman
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