Resto perché sono nato in Australia, a più di sedicimila chilometri di distanza dal mio paese;
Resto perché i miei genitori sono andati via e dopo dodici anni sono ritornati: il tempo di fare i lavori più disparati e tre figli;
Resto perché mio fratello Luigi è andato via e dopo dieci anni è ritornato: il tempo di fare anche lui i lavori più disparati e, fortunatamente, nessun figlio;
Resto perché mio fratello Mario è andato via dodici anni fa e non è ancora ritornato, né credo mai lo farà. Ma lui “è figlio unico”;
Resto perché quasi tutti i miei parenti sono andati via e non sono ritornati;
Resto perché non sopporto gli occhi gonfi di ogni partenza;
Resto perché subito dopo la laurea un mio amico mi disse: “fossi in te scapperei di notte da questo paese di merda”. A tredici anni di distanza, per lui non sarebbe neanche una soddisfazione.
Resto perché noi calabresi “avimu a testa dura”.
Resto perché sono stato due mesi a New York, e mi è bastato;
Resto perché penso che qualsiasi lavoro è dignitoso, anche fare il barista con laurea, dottorato di ricerca e un paio di libri scritti;
Resto perché spero che prima o poi finiranno le amanti dei professori universitari da sistemare all’Università;
Resto perché, se andiamo tutti via, a chi lo lasciamo questo paese?