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Liberamente ispirato al romanzo The Returned di Jason Mott anche se è palese il richiamo alla serie francese Les Revenants, Resurrection racconta la storia bizzarra ed a tratti surreale che J. Martin Bellamy (Omar Epps), del servizio immigrazione, si trova a vivere in una giornata come tante. Jacob Langston, un bambino di otto anni, viene ritrovato in un’area rurale cinese. Inizialmente il bambino fatica a ricordare la sua identità, ma in seguito ritrova la memoria: dichiara di essere americano e di vivere con i suoi genitori nella città di Arcadia. Martin Bellamy lo riporta negli Stati Uniti, e Jacob identifica i suoi genitori in Harold (Kurtwood Smith) e Lucille Langston (Frances Fisher), un’anziana coppia che dichiara di aver perso il figlio trent’anni prima, morto a causa di un annegamento. La madre crede nel miracolo, mentre il padre è più propenso a pensare ad una sorta di tentativo di truffa. Lo sceriffo Fred (Matt Craven) il quale ha perso la moglie nello stesso incidente in cui è morto Jacob, inizia ad indagare. Anche Bellamy vuole vederci chiaro in tutta questa situazione, e se il piccolo Jacob comincia rivelare particolari poco chiari del suo annegamento, tutta la comunità è scossa da questo avvenimento. Ma le sorprese non finiscono qui, perché in quel di Arcadia, alter persone cominciano a tornare in vita.
Non siamo di fronte ad un The Walking Dead in versione patinata ed onirica, ma ad un vero dramma di fantascienza dove scienza e religione, fanno a gara per dare una spiegazione a tutti gli avvenimenti.
Una spiegazione razionale non c’è e nel mentre siamo incuriositi da una vicenda che stuzzica la nostra attenzione, veniamo pervasi da un senso di calma e pacatezza che quasi trascina lo spettatore in un mondo etereo e senza tempo. Tutto grazie ad una fotografia calda e rassicurante, ad una regia intensa e dai colori accesi, un’ambientazione rurale ma dalle atmosfere familiari ed una colonna sonora non invasiva ed assente.
Resurrection quindi è sì un dramma fantascientifico, ma tralasciando il vero motivo (che poi è anche il motore della serie tv), decide di dare ampio spazio all’emozioni dei personaggi: dalla gioia, alla tristezza fino ad arrivare alla gioia irrefrenabile di poter riabbracciare un parente ed un amico scomparso da tempo.
Sentimenti, scienza e diatribe religiose, sono le costanti di questo dramma intenso, sfaccettato e che non scade in pallidi clichè. Seppur lo spetto della tematica soap sia dietro l’angolo, la scrittura fluida ed il convincente cast, riesce a mantenere lontano questo particolare che, nel bene o nel male, nei prodotti della ABC ultimamente è sempre presente.
Colpiti da un pilot di una bellezza fulminante, siamo convinti che Resurrection non deluderà le aspettative, diventando una tra le serie tv più emozionanti ed intriganti di questa stagione seriale.
Fonti:
http://www.tvblog.it
Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net
facebook.com/ResurrectionItalia1
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