15 Settembre 2011
Siamo, rispettivamente, pescatore e ragno.
Io, pescatore, ho battezzato la mia rete: INTERNET.
Anch’io, ragno, ho battezzato la mia ragnatela INTERNET, ma non c’è nessun conflitto di copyright tra di noi.
Io, pescatore, getto, quotidianamente, la mia rete, ma non voglio la morte dei pesci, ma, solo, la loro Amicizia, insegnare loro a giocare a calcio, fare rete, goal nella mia rete, dare un calcio a paura, pigrizia, pregiudizio nell’accettare o rifiutare la mia Richiesta d’Amicizia, nell’entrare, con fiducia, nella rete delle mie Amicizie, nel restarci, sapendo che non la tirerei mai su, ma la lascerei giù cosicché i pesci, pur essendo nella rete, rèstino anche nell’acqua, continuando a vivere, come pesciolini pescati e messi in un contenitore con l’acqua per continuare a farli vivere.
Io, ragno, tèsso, quotidianamente, la mia rete, ma non voglio la morte degli esseri viventi che vi restano impigliati.
Voglio, solo, fermarli per il tempo necessario per spiegare a ciascuno che vorrei la loro Amicizia.
Li lascerei, poi, liberi di decidere se accettare o rifiutare la mia.
Noi, pescatore e ragno, non disponiamo di reti e ragnatele ad alta tensione per uccidere chicchessìa.
Vorremmo, solo, fare sperimentare l’alta intensità che si prova nel creare (e non distruggere) reti di vera Amicizia che, come l’Amore e l’Affetto, è dono di sé ad altri, dimenticanza di sé per altri, essere per altri presenze silenziose e discrete come petali di rosa che colorano e profumano l’ambiente in cui si trovano, ma che, quando cadono a terra, non fanno rumore, ma accarezzano il suolo.
Noi, pescatore e ragno, inviamo, a pesci e ad altri esseri viventi, messaggi di posta elettronica, ma loro non li aprono ne’ li leggono: li cancellano, erigendo un cancello con divieto d’accesso, per il terrore di restare fulminati, in tutti i sensi, come se si trattasse di posta elettrica.
Minacciano di rivolgersi all’Autorità sporgendo denuncia, contro di noi, per violazione della privacy.
Ci pare un vero peccato perché questo terrore priva entrambe le parti del piacere di creare molte nuove amicizie e di rafforzare le poche già esistenti, ma fragili.
Ci sono pesci ed altri esseri viventi che rispondono (come se i pesci potessero farlo e, in realtà, lo possono perché non sono muti, ma, solo, silenziosi), ma lo fanno per togliersi un dente (come se, ad esempio, i pesci li avessero), pagare una tassa, mantenere le distanze e non creare, attraverso la risposta, premesse per un dialogo diretto, faccia a faccia.
Noi, pescatore e ragno, vorremmo creare rapporti di vera Amicizia con loro, ma questi minacciano di stendere rapporti di denuncia da presentare all’Autorità, come si è detto e si ripete.
Io, pescatore, sono anche coltivatore di pesche e vorrei che pesci ed altri esseri viventi sapessero quanto siano gustose e lo sia non solo stare accanto, vicini, ma anche e, soprattutto, stare insieme.
Io, ragno, sono anche seminatore di grano e vorrei che pesci ed altri esseri viventi sapessero quanto sarebbe bello seminare e raccogliere il grano dell’Amicizia, ingranare la marcia giusta nel creare, rafforzare e salvare rapporti d’Amicizia a distanza (quando, proprio, non possono essere, altrimenti, vicini) e nel creare, rafforzare e salvare rapporti d’Amicizia che non siano, solo, tra pesci ed altri esseri viventi accanto, vicini, ma anche e, soprattutto, tra pesci ed altri esseri viventi che sappiano e che àmino stare insieme in una Rete-Ragnatela-Casa condivisa e non divisa.
Luca Lapi (in arte “i’Pecchio”)