RETORBIDO
(pv). Abbiamo assistito negli ultimi giorni, prima e dopo l’ultima manifestazione
a Retorbido che ancora una volta ha ribadito la totale contrarietà del
territorio alla realizzazione dell’impianto di pirolisi, ad uno scambio di
accuse fra Provincia di Pavia e Regione Lombardia in particolare in relazione
alla variante del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP).Il M5S regionale con la sua consigliera Iolanda Nanni, ha effettuato una serie di verifiche che hanno evidenziato come queste azioni e reazioni siano in effetti un teatrino da scaricabarile; che conferma il sospetto avuto da molti, fin dall’inizio, che tutto fosse definito e deciso ma che davanti alla inattesa reazione diffusa della gente che abita quel territorio, e non solo, sia stato deciso dalle istituzioni un dietrofront per cercare di non perdere consenso e voti.
“Il
battibecco sui giornali fra Regione e Provincia – scrive nel suo intervento la
Nanni e ripreso anche su Facebook - ignora questo punto che sarebbe sufficiente di per sé a rigettare
l’intero progetto, come accaduto a Casalino, in provincia di Novara dove
un progetto analogo è stato
rigettato senza se e senza ma sulla base della non conformità della
tecnologia di pirolisi all’ordinamento nazionale in tema di tutela della
salute e dell’ambiente”.
Come a dire che se non lo si fosse voluto davvero nemmeno
qui in Oltrepò, sarebbe stato molto facile dire “no” fin dall’inizio e
rispedire il progetto al mittente con motivazioni legali. “La Provincia di Novara, a
differenza di quella di Pavia, non ha arzigogolato su PTCP o RER (Rete
Ecologica Regionale) – scrive la Nanni -; basterebbe infatti il richiamo alla normativa nazionale: un vincolo
macroscopico che pare sfuggire ai nostri governanti”.
La Nanni punta quindi il dito contro la Provincia che ha commesso un
grave errore fin dall’inizio: “Abbiamo
verificato un effettivo ed allarmante
stralcio operato dalla Provincia di Pavia, di tutti i criteri ostativi a
nuovi impianti di smaltimento rifiuti del PTCP. Sul punto in
questione – osserva la Nanni – è necessaria una premessa: quando, a fine 2014,
la Provincia di Pavia ha rinnovato l’AIA (Autorizzazione Integrata
Ambientale) all’ex impianto ormai dismesso Laterlite s.p.a., erano con
tutta probabilità già in corso contatti informali per la presentazione del
progetto di pirolisi a Retorbido, contatti testimoniati sulla stampa
dai soci IET e riguardo ai quali ho chiesto che venga reso pubblico il
carteggio. De facto, la Provincia di Pavia ha lanciato un enorme assist alla società IET concedendo il rinnovo dell’AIA dell’ex Laterlite e quindi
mantenendo questo sito industriale /produttivo, nonostante, essendo
inserito in un corridoio ecologico, ci si attendesse una sua bonifica e
rinaturalizzazione”. “Quando l’iter autorizzativo –scrive ancora la Nanni – del
progetto di pirolisi/incenerimento è diventato oggetto della legittima e
comprensibile contestazione del Comitato no-pirolisi a Retorbido, con una
mobilitazione di massa raramente vista in Oltrepò, solo allora Provincia e Regione si sono “svegliate” impaurite
dalla prospettiva di perdere decine di migliaia di voti. Ma a tutt’oggi né
l’una, né l’altra hanno fermamente dichiarato la cosa più semplice e più
banale da farsi: l’impianto va rigettato
in quanto non conforme all’ordinamento nazionale di tutela della salute e
dell’ambiente”.
La
Nanni parla di volontà politica assente contro il progetto pirolisi per fermare
il quale non serviva un gioco di rimpalli e di scambio di accuse bensì una
volontà condivisa così come accaduto a Casalino. E la ragione di questo “teatrino”,
potrebbe essere rappresentato proprio dal fatto che il progetto fosse già stato
definito e concordato fra Provincia e Laterlite. Come? Passando dal PTCP e “stralciando
e cancellando tutti i vincoli alla realizzazione di nuovi impianti di
trattamento rifiuti”.E questo non solo apre le porte all’impianto di pirolisi ma anche ad ogni altro impianto di raccolta rifiuti nel territorio provinciale. “La Provincia non solo ha cancellato il vincolo ostativo a nuovi impianti di rifiuti all’interno della Rete Ecologica Regionale – dice la consigliera regionale dei M5S -che interessa direttamente Retorbido ma ha anche cancellato il vincolo ostativo a nuovi impianti con emissioni inquinanti all’interno della Rete Ecologica Regionale, ed ancora, ha cancellato il principio di autosufficienza provinciale sulla cui base valutare i nuovi impianti di rifiuti, principio che sarebbe stato fondamentale sia per il progetto di pirolisi di Retorbido, sia per i progetti di discariche di amianto di Cava Manara e Ferrera: tutti questi progetti prevedono l’importazione da fuori Provincia di rifiuti, altro che autosufficienza provinciale! Sconcertata da questa scelta politica dissennata, pubblico il testo emendato dalla nuova variante contenente i precedenti vincoli del PTCP, cancellati dalla recente decisione della Provincia.Un minimo di serietà avrebbe preteso che lo stralcio dei criteri localizzativi dal PTCP avvenisse in contemporanea con il trasferimento degli stessi nel nuovo Programma di governo provinciale dei rifiuti, invece tale programma ancora non c’è né sappiamo quando mai sarà deliberato! Ci troviamo a livello provinciale in un limbo amministrativo creato da un capolavoro di incapacità e ipocrisia”. Infondato quindi il diverbio fra Provincia a Regione e nessuna imposizione della Regione alla Provincia in materia di vincoli all’interno del PTCP. “Il Piano Regionale Rifiuti approvato non oggi ma nel 2014, da Regione Lombardia definisce la cornice e gli indirizzi entro i quali le Province, per il tramite dei loro strumenti di pianificazione del territorio, come il PTCP, possono rendere detti indirizzi ancor più stringenti proprio apponendo dei vincoli, non VIETA certamente alla Provincia di inserire nel PTCP quei vincoli che sono coerenti con gli indirizzi dettati dal Piano Regionale Rifiuti – spiega la Nanni -. Con un PTCP mozzato, oggi si è raggiunto solo il pessimo risultato di rendere il nostro territorio pavese una sorta di terra di nessuno, facile preda di appetiti di speculatori senza scrupoli che possono ora facilmente trovare terreno fertile.
La
Provincia di Pavia deve pertanto assumersi la paternità e responsabilità
politica per questa scelta. Mentre Regione Lombardia tergiversa e gioca al
rimpallo con la Provincia di Pavia, come gruppo regionale M5S – conclude
Nanni – richiamiamo sia la Provincia sia la Regione alle rispettive
responsabilità chiedendo ad entrambe di ottemperare ai seguenti punti: 1) la Provincia di Pavia approvi
il prima possibile il nuovo Piano provinciale di governo dei rifiuti
includendovi i vincoli e criteri
localizzativi stralciati dal PTCP. 2) Regione Lombardia non assecondi i bizantinismi sul PTCP, e semmai prima di approvarne la variante chieda alla Provincia di reinserire i vincoli stralciati. Al contempo Regione rigetti il prima possibile il progetto di pirolisi/inceneritore di Retorbido, sulla scorta e sull’esempio della Provincia di Novara in quanto tecnologia incompatibile con l’ordinamento nazionale sulla tutela dell’ambiente e della salute. Se Regione vuole, come di più, potrà anche far valere nel rigetto tutti i criteri ostativi già segnalati a Gennaio 2015 dal M5S riguardanti la Rete ecologica regionale, il PTCP provinciale, la fascia di rispetto concernente l’aeroporto di Rivanazzano”.
