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RETORBIDO (pv).Il Comitato No all'inceneritore è favorevole al confronto chiesto dalla IET srl "ma a carte scoperte".

Creato il 03 giugno 2015 da Agipapress
RETORBIDO (pv).Il Comitato all'inceneritore favorevole confronto chiesto dalla carte scoperte RETORBIDO (pv). Il Comitato "No all'inceneritore" dopo il ritrovo e la marcia di protesta che ha mosso oltre 4mila persone con un successo ben superiore alle più rosee previsioni, a conferma dell'importanza dell'iniziativa di tutela e salvaguardia ambientale e territoriale, torna a farsi sentire con un comunicato ufficiale affidato al social, postato su Facebook.
Ed è un documento che evidenzia come la volontà di dialogare sia stata una richiesta partita da tempo dal Comitato nei confronti della ditta IET srl che però non si è mai resa disponibile.
Questo il testo integrale della comunicazione del Comitato "No inceneritore":

"Preso atto della richiesta della società I.E.T. srl di confrontarsi direttamente con la cittadinanza e della disponibilità manifestata da alcuni media di agevolare l’incontro, il Comitato “Rispettiamo e valorizziamo il territorio” sottolinea come sia proprio l’atteggiamento di chiusura perpetrato da mesi dalla stessa I.E.T. srl a impedire l’auspicato confronto con il Comitato e i rappresentanti dei cittadini. Da diversi mesi il Comitato “Rispettiamo e valorizziamo il territorio” chiede alla società I.E.T. srl maggiore trasparenza e informazioni più precise circa l’impianto di pirolisi. È nell’interesse di una popolazione alquanto preoccupata dalla vaghezza delle informazioni prodotte dalla I.E.T. srl, conoscere i dettagli del progetto. Trasparenza e chiarezza sono le condizioni imprescindibili per un serio confronto tra le parti. Se, come racconta, la I.E.T. srl vuole realmente il confronto, è necessario che non si nasconda più dietro alcun pretesto, come fa da sempre, e giochi a carte scoperte, mettendo a disposizione la documentazione completa relativa all’impianto sperimentale (di fatto anche se non di nome) che intende costruire.
Documentazione peraltro in possesso della Regione ma occultata dalla I.E.T. srl a enti, tecnici e studiosi interpellati dal Comitato al fine di fare chiarezza su questo fantasioso impianto.
Pur avendo già fatto richiesta di accesso agli atti, sia il Comitato, sia la Provincia di Pavia, si sono visti negare la documentazione. Alla faccia della trasparenza e del rispetto delle Istituzioni. I cittadini, gli imprenditori, gli amministratori locali vogliono informazioni, vogliono sapere la verità circa il loro futuro. A nessuno interessa assistere ai discutibili monologhi di Silvio Arrivabene o di altri rappresentanti della I.E.T. srl. Per quelli ci sono i teatri. Non c’è più tempo per nascondersi dietro il segreto industriale. Confrontiamoci apertamente, sinceramente in modo del tutto trasparente dati alla mano, senza “omissis”. Siamo cittadini, alcuni dei quali anche molto esperti della materia e non vogliamo essere cavie. La Regione o la I.E.T. srl mettano a disposizione i documenti “segreti” e, come più volte dichiarato dal Comitato, avvenuta l’analisi dei dati, ben venga il confronto. Il Comitato “Rispettiamo e valorizziamo il territorio” precisa che qualsiasi confronto tra le parti, al di là delle questioni tecniche relative alla tecnologia dell'impianto, dovrà tener conto dei punti centrali che lo stesso Comitato di cittadini ha messo in luce in più occasioni: il NO alla pirolisi non è un NO “a prescindere”. Le questioni di carattere prettamente industriale interessano la I.E.T. srl, al Comitato interessa innanzitutto avere certezze sulle conseguenze e le ricadute della presenza di un impianto di pirolisi per PFU sia sulla salute umana e ambientale, sia su un territorio vocato all’agricoltura di qualità e che si basa su un’economia agroalimentare e del turismo. Non si scherza con la salute dei cittadini e non si distruggono migliaia di posti di lavoro per una promessa di 37 nuove unità. Inoltre, va ricordato che i cittadini hanno per diversi anni atteso la costruzione della pista ciclabile e della “via verde”, fidando che l’area classificata come industriale dell’impianto comunemente denominato “ExValdata” fosse destinata ad altra classificazione. Ora che, grazie a un finanziamento pubblico di circa 2 milioni di euro, la Greenway, che è parte dell’importantissima dorsale (connessa alla ciclovia VenTo) che collegherà il Mediterraneo a Capo Nord, è costruita e ampiamente utilizzata dalla popolazione, ci sembra assurdo poter accettare proposte industriali che entrano in palese contrasto e contraddizione con l’armonicità del paesaggio rurale, conservato con cura da chi ci abita e meta di turismo escursionistico, agroalimentare e termale. Il nostro 24 maggio con la manifestazione sullo Staffora e il Rile non sono un ricordo di “guerra”, ma una promessa per difendere i nostri diritti e per meritarci con le nostre famiglie il territorio che amiamo, in pace. Il Comitato"

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