Se c'è qualcosa che ha dimostrato la validità della fantascienza del '900 è la realizzazione di molte tecnologie che ai tempi sembravano improbabili se non ritenute addirittura assurde. Se certe cose non sono diventate ancora realtà (città spaziali, androidi antropomorfi, teletrasporto etc etc), altre fanno parte oramai della nostra vita quotidiana. Pensate ai computer, ai cellulari, alle armi nucleari, alla chirurgia estetica e alla trapiantistica. Tutte meraviglie che oggi come oggi diamo per scontate, ma che per buona parte del '900 sembravano, appunto, fantascienza.
Sappiamo tutto della science-fiction statunitense e britannica, ma ci sfuggono altre realtà forse anche più intriganti. L'Unione Sovietica, per esempio, fu una fucina di idee e progetti a metà tra follia e genialità. Di alcuni abbiamo già parlato in passato, e in futuro torneremo su altri aspetti della creatività in salsa rossa.
Oggi invece vi faccio conoscere una rivista russa chiamata TM, fondata negli anni '20, che si occupava di tecnologia futuristica e ipotesi di esplorazione e colonizzazione dello spazio. TM era rivolta soprattutto ai giovani comunisti, cercando di stimolare in loro idee e supposizioni su quello che sarebbe stato il glorioso tecno-futuro bolscevico. In molti casi TM ha davvero anticipato i tempi, immaginando per esempio i nuovi potenti carri armati che dagli anni '40 in poi avrebbero reso temibilissima l'Armata Rossa, oppure stazioni spaziali e orologi digitali. Altri progetti si sono invece rivelati irrealizzabili (almeno per ora): aerei da decollo subacqueo, enormi spruzzatori per spegnere gli incendi su vasta scala, dirigibili in grado di collocare “ponti istantanei” su valichi montani, fiumi e laghi.
Dei progetti sovietici si può dire che furono visionari almeno quanto quelli nazisti, sicuramente più delle controparti statunitensi. Ciò che difettò loro fu la pratica: se avesso spinto l'accelleratore su certe applicazioni tecnologiche rimaste a livello di prototipi, chissà come sarebbe cambiata la storia dell'URSS... Un esempio su tutti: la corsa allo spazio. In cui i nipotini di Lenin erano stati a lungo in vantaggio, ricordiamocelo. Tanto da avere in ballo diversi progetti di basi lunari, o addirittura di vere e proprie città spaziali.
Eccovi dunque qualche bella copertina di TM. Molto dieselpunk, non c'è che dire.
(Fonte: http://www.neoteo.com/)