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Mi hanno portato dei fichi. Raccolti da alberi di giardino. Belli, maturi, dolci, con quella consistenza che mi fa impazzire! E ne ho ben donde.Da millenni costituiscono uno degli alimenti fondamentali dell’uomo in tutto il mediterraneo.Le sue origini risiedono in Asia, ma lo troviamo nel mediterraneo già in tempi remoti.Non costituisce soltanto nutrimento fisico. E' carico di simbologia in tutte le popolazioni sulla cui terra cresce.Simbolo della vita, Platone considera il fico l’amico dei filosofi.
Nella tradizione ha un significato di abbondanza ed è legato alla fertilità.
Secondo una leggenda, il dio Vishnu è nato sotto un fico. Lo stesso i fondatori di Roma Romolo e Remo.
E nella Bibbia lo troviamo sia nel antico che nel nuovo testamento, citato in numerosi episodi.
Per non parlare di Buddha che raggiunse l'illuminazione seduto sotto un fico.
Nella Grecia antica era tale sua importanza, che il commercio dei fichi era regolamentato da leggi severissime. Tant'è che una delle diverse versioni etimologiche della parola "sicofante" (calunniatore), (syko =fico e faino=rivelare, indicare), riporta che, essendo l’esportazione dei fichi vietata in Attica, chi la praticava veniva denunciato alle autorità e da queste punito. Gli accusatori venivano ricompensati, e da qui diventa facile capire come diversi hanno cominciato a fare gli accusatori di mestiere, spesse volte sostenendo accuse false.
Non sto a dilungarmi su altre versioni etimologiche, ce ne sono tante.Storicamente, la parola appare nella celebre commedia di Aristofane “Gli Acarnesi”, dove c’è il personaggio “Sicofante”.
Questa ricetta è una vita di mezzo tra la frutta sciroppata e la confettura.Si prepara nella Grecia settentrionale, e la sua origine è dell’Asia minore. Si prepara tradizionalmente con i fichi, la mela cotogna, la zucca.
Ingredienti:
- 1 kg. di fichi maturi
- 500 gr. di zucchero semolato
- 1 tazza e mezza di acqua
Procedimento:
Laviamo bene i fichi e li teniamo interi. Non tagliamo il gambo perché non si disfino durante la cottura.
In una pentola mettiamo l’acqua con lo zucchero. Facciamo bollire finchè lo zucchero non si sciolga e aggiungiamo i fichi.
Li facciamo bollire per circa 1 ora. Se si forma della schiuma la togliamo.
I fichi sono pronti quando è pronto lo sciroppo. Controlliamo versando qualche goccia in un piattino. Se non si allarga è pronto.
Spegniamo il fuoco e lasciamo raffreddare.
Mettiamo in vasi sterilizzati, copriamo l’apertura con della carta di alluminio e chiudiamo con il coperchio.
Si conservano alcuni mesi.
Accompagnano squisitamente un buon yogurt greco. Oppure li mangiamo da soli, o schiacciati sul pane.
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