Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: n. d.
Genere: Horror
Regia: Lloyd Kaufman
Passano gli anni, il cinema meanstream si fa più estremo in svariati generi, dall’horror alla commedia, senza lesinare in violenza per il primo e in volgarità per la seconda, ma il pulsante cuore indipendente della nota casa di produzione Troma non cessa mai di battere; tornata alla ribalta con un nuovo lungometraggio, l’accoppiata Lloyd Kaufman/Michael Herz non rinuncia a farsi valere nel campo del cinema estremo, ricordando a molti da dove arriva la voglia di graffiare che tanti blockbuster ormai da questi parti hanno deciso di sfruttare.
Rispolverando il capostipite di uno dei loro serial più redditizi, dopo la saga del vendicatore tossico/Toxic avenger (a proposito, Hollywood ne sta realizzando un remake tutto suo prodotto da Akiva Goldsman e diretto dallo Steve Pink di Un tuffo nel passato), i nostri rimettono mano su Class of nuke ‘em high, loro lungometraggio del 1986 che era ambientato tra i banchi di una scuola di Tromaville (quali altri luoghi se no?) adiacente ad una centrale nucleare, le cui radiazioni facevano alterare la marijuana che i giovani fumavano a perditempo, con effetti collaterali inevitabili. Col tempo sono arrivati anche un altro paio di sequel poco memorabili e dimenticabili, nonostante le deliranti idee tipiche della casa di produzione la facevano sempre da padrone.
Ora, con Return class to nuke ‘em high-Volume 1 (titolo con chiaro omaggio all’operazione Kill Bill di Quentin Tarantino), Kaufman, unico regista del film (aveva diretto il capitolo uno spalla a spalla con Richard W. Haines, mentre i sequel erano ad opera di Eric Louzil), cerca di ritornare sui binari eclettici di una volta, saltando addirittura la dirompente vena dissacratoria di alcuni suoi prodotti anni ’90 come Tromeo and Juliet e Terror firmer, e frullare quanti più elementi demenziali possibili.
In questo quarto Nuke ‘em high, come dice una simpatica didascalia iniziale, il nucleare non va più di moda, ora le scorie tossiche insozzano cibi contaminati e tacos letali, serviti alla mensa del liceo di Tromaville come pasto quotidiano per gli inerti e inetti studenti dell’edificio.
Tra questi si aggirano due splendide ragazze: la ribelle Chrissy (Astes Paredes) e la benestante perbenista Lauren (Catherine Corcoran), i cui destini si incroceranno nel mezzo di un vero delirio apocalittico, che si sviluppa tra studenti gospel trasformati in vandali assassini e mutazioni genetiche al di là del normale.
E nonostante tutto non mancherà di nascere un amore innaturale tra le due studentesse.
Alla visione di Return to nuke ‘em high-Volume 1 non si può fare a meno di pensare “Bentornata Troma”; ma non perché col tempo avessero perso smalto e graffiante voglia di sbalordire, no anzi, al contrario, solo che stavolta Kaufman e company fanno un passo veramente sentito, riportando in scena un’atmosfera degna degli anni d’oro della casa di produzione e osando senza sconfinare in volgarità pornografiche anche per chi è abituato in riguardo (in Terror firmer e Toxic avenger 4:citizen Toxie per esempio si è troppo calcata la mano in quanto a trasgressione), seppur non manchino esplosioni falliche e membri mostruosamente abnormi.
Qui si ritorna allo stile anni ’80, con anche una certa cura tecnica se lo vogliamo proprio dire (i volutamente dozzinali effetti speciali non sono così male, come pure l’accurato binomio fotografia/montaggio, stando agli standard Troma ovviamente); questo grazie ad una struttura anarchica infarcita da argomenti sentiti (la malnutrizione, i soliti corrotti uomini di potere, la bieca cultura giovanile di oggi) e strizzate d’occhio allo star system hollywoodiano (dal cinema di Christopher Nolan ai Batman di Joel Schumacher scritti, guarda un po’, dal succitato Goldsman), il tutto contornato da suadenti scene di sesso (saffico per lo più, ad essere precisi) e da violenza demenziale grondante splatter.
Comparsate D.O.C. di Stan Lee in versione narratore e Lemmy Kilmister dei Motorhead in versione presidente degli Stati Uniti.
Già detto e lo ripetiamo: “Bentornata Troma” e non vediamo l’ora di vedere il Volume 2 di questo Return to nuke ‘em high.
Mirko Lomuscio