Era da tempo che non riuscivamo a "viaggiare", con la mente intendo.
Un viaggio ci allontana da casa, dalle nostre abitudini, dai ritmi consueti. Ma non sempre riesce a farci allontanare da noi stessi, a farci fare un passo al di là dello specchio... mi capite?Passata al di là le mie cose mi sembrano più chiare, i progetti più definiti, le mete più vicine.
E' stato un fine settimana "super", ho la testa piena di immagini, (solo la testa purtroppo...la Canon è a Milano a farsi un check-up), oggetti, colori, profumi.
Adoro la Francia, trovo che abbia estetica tutta sua, una dolcezza nella lingua, nei gesti, nei modi che in Italia è più difficile trovare. L'abbinamento con l'antiquariato e soprattutto con la Maison Poynder (Jenny... una donna - a d o r a b i l e - , non mi viene un aggettivo migliore) ha reso questo viaggio quasi surreale, un tuffo nel passato, nelle buone maniere, nel rituale... l'ora del tè, i paralumi, i vasi pieni di fiori, due cagnolini sotto i piedi a colazione. Bello, davvero bello.
Abbiamo fatto un acquisto importante, inaspettato: alla ricerca di un drapier abbiamo incontrato sulla nostra strada una desserte per la cucina. Ve la mostreremo presto... beata lei è ancora in viaggio, non entrava in macchina :-)
Il titolo originale è AWAY WE GO, tradotto (si fa per dire... e perché poi?) AMERICAN LIFE.Non leggete recensoni vi prego, vi portano fuori strada. Non è un film sulla maternità, non solo, non è un film on the road, non solo... è un film sulla nostra generazione, secondo me, almeno.
Aspettiamo commenti.