Magazine Cinema
Semplice e minuto, "Febbre da Fieno" è un patchwork visivo non entusiasmante ma comunque molto lontano dalla tradizione italiota imperante nel cinema da box-office della stagione. Laura Luchetti dirige una comedy-drama vecchio stile, magari affacciandosi con una certa scaltrezza sulla cinematografica estera. Discreto tentativo di ri-partenza.
Se c'è qualcosa di veramente ingiusto, nel nostro panorama artistico, è la vittoria della ripetizione. I film "fatti in serie" (e non parlo di una serialità autoriale vecchio stampo ma di quella da product-placement di oggi) sono film "popular", venduti e e vendibili ad un botteghino prevedibile e poco scaltro. La Luchetti (ma non è l'unica nè la migliore) ha il coraggio di osare e tende a svincolarsi dal clichè, non rinunciando a qualche traccia pubblicitaria non troppo nascosta. Magari ricade in qualche altra ovvietà, ma le sottigliezze non fanno bene alla critica. La vera cosa bella è che laddove persiste solo la commedia futile e spaesata, paesana e macchiettistica, maccheronica e italiota, "Febbre da Fieno" è un antidoto salutare, una sua drammatizzazione discreta, un po' internazionale, un po' vintage, un po' emotiva, un po' atipica. E' proprio il retrogusto che il film emana, tra sogno, realtà ideale (e attesa dallo spettatore) e realtà cinematografica (con uno scarto coraggioso) che riesce ad elevare la credibilità artistica dell'opera, piena di difetti (la voce fuori campo è imbarazzante nelle prime sequenza panoramiche su Roma) ma anche di pregi rari. In primis, la mancanza di volgarità, il tocco leggero, quasi impercettibile, del narratore esterno, la solidità di un cast poco noto, l'uso di una colonna sonora articolata (e che non si limita all'hit di stagione) e una certa grazia nell'assemblaggio visivo e scenografico (il negozio è un laboratorio molto cinematografico). Per essere un'opera prima e per cercare di affrancarsi dal "canone" stantio dominante, direi di non essere troppo fiscali e di mostrarsi soddisfatti. Certo qualche tratto diventa così sobrio da scavare nella pura fiction, ma nel complesso la partenza della Luchetti è sicura e stabile.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
6° Premio Internazionale per la Sceneggiatura Mattador: la Giuria 2015 si...
I migliori aspiranti sceneggiatori del 6° Premio Mattador saranno resi noti venerdì 3 luglio 2015 alle ore 17.30 al Teatro Verdi di Trieste, Sala di... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Sabaudia Film Fest: il festival dedicato alla commedia italiana
Si terrà a Sabaudia dal 10 al 18 luglio il Sabaudia Film Fest, promosso ed organizzato dal Comune di Sabaudia. La prima edizione del festival dedicato alla... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Perché al “concorso” Rai non dovrebbe andare nessuno
Miei cari, so che mi ripeterò, poiché ne avevo già parlato in precedenza ma sinceramente, la storia del concorso per giornalisti Rai mi ha nauseata ed... Leggere il seguito
Da Rory
CULTURA, MUSICA -
COSENZA: L’UOMO NOMADE | Peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie,...
Mostra L’UOMO NOMADE peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie, migranti, memorie Cosenza – Palazzo ArnoneMercoledì 1 luglio 2015 – ore 11. Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
Quattro chiacchiere e un caffè con... Francesca Angelinelli!
Buon pomeriggio, cari lettori! ^^Oggi sono qui per con un appuntamento speciale di "Quattro chiacchiere e un caffè con...", rubrica di interviste e curiosità. Leggere il seguito
Da Francikarou86
CULTURA, LIBRI -
ROMA e SUTRI: PRIMA NAZIONALE KIRON CAFE’ | TEATRI DI PIETRA LAZIO XVI EDIZIONE
KIRON cafè TEATRI DI PIETRA LAZIOXVI EDIZIONE PRIMA NAZIONALE SABATO 4 LUGLIO 2015ANFITEATRO DI SUTRI (Viterbo) DOMENICA 5 LUGLIO 2015AREA ARCHEOLOGICA, PARCO D... Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ