Un uomo, maestro d’asilo, cade vittima di una menzogna che grava sulla sua reputazione, sulla sua dignità: viene accusato di pedofilia. A causa di questa accusa, la sua vita viene stravolta. In pochi credono alla sua innocenza, e il suo stato mentale si degrada tra un pugno e un insulto. Il regista, bravo nel suo compito, mette in scena un dramma fatto di una logorante e grigia realtà.
Il protagonista, infatti, nel corso del film sfiora la pazzia tanto è grossa e ingiusta la bugia di cui è vittima; una bugia che lo ha condannato per sempre e reso schiavo del pregiudizio, uno di quelli difficili da digerire e liberarsene. Un protagonista ben interpretato, che non è il solo ad esserlo stato. Un Vinterberg agghiacciante, a cui il tema sembra essere caro.
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