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REVIEW // indie-folk, indie-pop:: Amen Dunes ( published on Deer Waves)

Creato il 22 maggio 2014 da Jcgemusicblog

amendunes

  • artist: Amen Dunes
  • album: Love
  • year: 2014
  • genre: indie-pop, indie-folk
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Un paesaggio desolato vivacizzato solo dai venti dei pensieri, dei ricordi, delle sensazioni non ben definite. Un canto del cigno che riecheggia tra le nubi, che crea riverberi in un lago scuro, in un giorno uggioso, quando sembra che debbano piovere lacrime anziché pura e semplice pioggia.
Amen Dunes, aka Damon McMahon, ha pubblicato questo mese il suo nuovo album, Love, dal nome semplice, lineare, senza troppe pretese e forse anche troppo ingenuo.
L’intreccio nostalgico e stropicciato creato da melodie alt-folk e fortemente lo-fi, ricordano a tratti Bob Dylan, i Velvet Underground e Mac De Marco, per quelle atmosfere grigio-perla create con effetti chitarristici distorti e non-curanti, per la voce lontana e spezzata, che canta di storie che possiamo comprendere solo in parte, perché ancora irrisolte o semplicemente perché segrete per chi non le vive e incredibili per chi le ha provate.
Love è un album intimo, notturno, in cui possiamo trovarci ciò di cui abbiamo bisogno per raccontarci; siano esse stelle come praterie deserte, maree invernali come tramonti estivi.
Love è un sussurro, un battito d’ali in una foresta, un pianoforte antico suonato in una casa deserta, ma fitta di suggestioni che prendono corpo sin dal primo pezzo, White Child e che si stratificano proseguendo nell’ascolto dell’album intero.
Amen Dunes ci culla con un indie-pop sfilacciato in Lilac in Hand, cattura la nostra attenzione con i bei riff di Rocket Flare, ci ipnotizza con un accenno di psichedelìa in I Know Myself edEverybody Is Crazy; mediante un substrato melodico coerente e compatto, grazie ad un immaginario modellato sul cantautorato americano tipico, Amen Dunes ci rimanda ad un paesaggio da far West, dove un cowboy solitario lascia la scena prima che il sipario cali, viaggiando verso un orizzonte sbiadito e visionario.

  • Articolo pubblicato su Deer Waves il giorno 15 maggio 2014

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