Jacaré by Luis Sepúlveda
My rating: 5 of 5 stars
Due racconti. Due scenari differenti. Due modi di fare giustizia. Nel primo dei due racconti lo sfondo è quello di una Milano grigia nella quale si succedono uno dopo l’altro, a breve distanza, due omicidi che a tutta prima sembrano morti naturali. Soprattutto la prima che inizialmente anche l’autopsia dichiara essere una “morte bianca”. Le due vittime milanesi sono entrambe legate ad un’industria che opera nel campo delle creazioni in pelle ma che nasconde una storia di traffico di pelli di speci animali protette e non solo. Le due morti milanesi si uniscono ad altre due morti di persone anch’esse legate alla stessa industria. Ad occuparsi dell’indagine sono un Commissario magro come uno stecco ed un ispettore alquanto corpulento della Polizia italiana coadiuvati da un investigatore di una nota società di assicurazioni svizzera.
Nel secondo racconto veniamo trasportati nel Cile tornato democratico, almeno all’apparenza, dopo il golpe militare che rovesciò il Presidente Allende. In questa seconda vicenda troviamo un ex ispettore della polizia rurale che viene spedito a Santiago del Cile dopo essere stato coinvolto in uno scontro a fuoco nella quale ad avere la peggio è il figlio di un generale. Nella capitale cilena l’ispettore viene assegnato alla sezione crimini sessuali e si trova impegnato in un’inchiesta denominata “Hot-line” che lo porterà ad affrontare colui che ne aveva provocato l’allontanamento dal precedente incarico: il generale Canteras.
Con “Jacaré” Luis Sepulveda ci offre due storie noir nelle quali non manca un tocco di sottile ironia che rende i due racconti ancora più gradevoli e notevoli!
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