Tratto da una storia vera, Quasi amici racconta la storia di un paralitco e del suo badante che, per l’appunto, diventa un amico: il titolo è errato, perchè nasce una vera e propria amicizia. In questa storia si fondono due ceti sociali in una perfetta armonia che porta a compensare le due parti: l’una imapra dall’altra.
Il ricco paralitico che fin’ora era rimasto chiuso nel mondo opaco dell’alta broghesia scopre un lato umano -a volte-, forse, grottesco, ma contornato da una sana allegria fatta di veri sorrisi. E poi il badante, che conosce un mondo tutto nuovo scoprendo un lato culturale fin’ora a lui sconosciuto.
Come dicevo prima, un connubio armonioso che dalla realtà viene ben adattato al grande schermo come commedia. Una commedia fatta di emozioni da cui imaprare qualcosa, ma dove non mancano ironia e sarcasmo. Della figura del badante -co-protagonista- potrebbe pensarsi che ad un certo punto diventi l’uomo del “risolvo tutto io” come in qualche commedia americana infinitamente scontata, ma invece ogni comportamento di esso si adatta bene alla storia: in quest’ultima non ci sono momenti scontati o facilemente prevedibili. Un film per tutti, dalla buona regia e tecnicamente esatto.
voto: 8
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