Eccoci qui difronte ad una delle migliori interpretazioni del 2011, in corsa per la statuetta Meryl Streep, che di fatto gareggia soltanto contro le più illuminanti dell’anno, l’emergente Michelle Williams in My Week with Marilyn, e una toccante Viola Davis in The Help. Ma qui adesso parliamo di lei, quella che forse dopo 20 anni di nomination avrà quest’anno la sua terza statuetta, per un ruolo, guarda un pò, biografico, ma non si parla del biopic di chissà chi, questo è il film su Marageret Thatcher, la donna che ha cambiato la storia del Regno Unito, la così detta Iron Lady.
Qui c’è poco da dire, nomination assolutamente meritata per Meryl, ed anche se avremmo voluto vederla vincere per un ruolo più viscerale, non ci importa, un Oscar è sempre un Oscar, anche se per averlo devi mettere una protesi dentaria e una appariscente parrucca. La signora Streep nei panni della Lady di ferro, ci offre un’interpretazione unica, come ognuna delle sue, come al suo solito riesce a destreggiarsi tra situazioni ironiche e toccanti, per poi tornare al rigore della Thatcher, ed è lì che ci si accorge, non siamo andati a vedere il biopic su quella donna, ma il film su quell’attrice, quella straordinaria, lasciatemi dire Dea del Cinema contemporaneo. La regia è quello che è, gli spunti originali non mancano, pur non amando la regista Phyllida Lloyd, riesce a orchestrare il tutto per mettere su un piedistallo quella che è la performance di Meryl. Un film imperdibile solo per una straordinaria interpretazione, forse da evitare per una storia non proprio amabile, ma pur sempre la storia di una donna di grande forza, che ha forse fatto delle scelte negativamente significative.
voto: 8