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Revisionare un romanzo #3

Da Anima Di Carta
Revisionare un romanzo #3
Eccomi alla terza puntata delle mie chiacchiere sulla revisione.
Dopo aver fatto una lettura preliminare completa e aver esaminato il conflitto della storia, è il momento di andare più a fondo, guardando con la lente di ingrandimento tutto ciò che non va nel nostro romanzo, puntando a scovare e correggere gli errori che ci siamo lasciati sfuggire nella prima stesura. Per me questa non è una fase facile e immagino che sia così per chiunque, per il semplice motivo che molto spesso si è ciechi di fronte a ciò che si è creato.
Inoltre, avendo ideato noi stessi noi la storia, abbiamo la convinzione di conoscere bene tutto e probabilmente abbiamo dato parecchio per scontato mentre raccontavamo. Il lettore esterno, però, non è nella nostra testa. Per questo considero prezioso, in particolare per questo passaggio della revisione, l'aiuto di qualcuno che mi dica senza tanti complimenti dove ho sbagliato, su quali aspetti ho sorvolato troppo, che mi indichi con esattezza quali punti "non si capiscono", dove sono saltata alle conclusioni e così via. Attualmente questo ruolo lo riveste il mio lettore-cavia, che mi sta facendo sudare freddo in questi giorni... Comunque, prima di arrivare a far dissezionare (scusate il termine un po' crudo) la vostra creatura, vi suggerisco di fare del vostro meglio prima di chiamare in causa un aiuto esterno. Soffrirete meno dopo!
Anche per questo passaggio è importante leggere direttamente su carta o su un e-reader, sottolineando e prendendo appunti sui cambiamenti da fare. Per questa analisi io preferisco procedere capitolo per capitolo o meglio ancora scena per scena, ma ognuno sceglie il metodo più adatto. L'importante è leggere con un atteggiamento critico e obiettivo e con la massima attenzione.

Errori nella trama


Fare le pulci alla trama è davvero importante, non solo a grandi linee ma anche nei dettagli, perché i lettori sono più attenti di quanto pensiamo.
Diverse letture sono necessarie per scovare:
  • Salti logici. Facciamo attenzione a quei punti della trama in cui si passa da un evento all'altro senza alcuna spiegazione sensata. 
  • Buchi narrativi e temporali. Anche se non dobbiamo accompagnare il protagonista dappertutto ed è possibile saltare la narrazione di un intero periodo con un'ellissi, questo non va fatto nei momenti più rilevanti della storia, quando il lettore vuole assistere in prima persona agli eventi.
  • Incongruenze negli avvenimenti e nei loro nessi. Ciò che sta accadendo è coerente con quanto già accaduto? Viene giustificato da qualche anticipazione?
  • Contraddizioni negli eventi e nelle situazioni. Se il romanzo è parecchio lungo, se l'abbiamo scritto nell'arco di molto tempo, è facile essere incappati in qualche contraddizione o distrazione. Un mio personaggio insegnava filosofia all'inizio e storia alla fine...
  • Soluzioni troppo facili e banali. A volte è necessario essere più coraggiosi e creativi per risolvere le situazioni in cui abbiamo cacciato i personaggi, e non fermarci alla prima soluzione che ci viene in mente o peggio ricorrere a un intervento piovuto dal cielo. Sbagliato è anche l'uso delle coincidenze fortuite, mentre sono da tenere completamente alla larga i cliché!
  • Situazioni poco realistiche o poco credibili. Nel nostro romanzo succedono cose altamente improbabili o inverosimili? Anche quando si scrive di argomenti o di mondi fantastici, si deve tener conto di ciò che è plausibile all'interno di un dato contesto. Se vogliamo inserire qualcosa che esula dall'ordinario, va comunque giustificato nell'ambito della realtà che abbiamo creato. Lo stesso vale se abbiamo scritto una storia ambientata in un'altra epoca: ciò che succede deve essere coerente e verosimile in base al periodo.
  • Troppi antefatti. Se i primi capitoli sono pieni di eventi accaduti in passato, prima che la storia vera e propria cominci, va presa in considerazione l'ipotesi di spostare la narrazione di questi fatti più avanti o tagliarla del tutto.
  • Informazioni date al momento sbagliato o troppo presto. Forse non si può considerare un vero e proprio errore, ma a volte basta spostare una rivelazione più avanti nella storia per incuriosire il lettore e dare un pizzico di suspense in più al romanzo.
  • Troppe informazioni. Di solito io ho l'abitudine di informare i lettori di certi fatti nei dialoghi, però devo stare attenta a non farlo nei momenti più drammatici per non allentare troppo la tensione. Inoltre, le rivelazioni vanno assolutamente dosate, sopratutto quando sono essenziali, per dare il tempo a chi legge di metabolizzarle ed elaborarle.
  • Troppe ripetizioni. I lettori non sono stupidi come a volte tendiamo a pensare, non hanno bisogno che gli ricordiamo in continuazione cosa è accaduto prima e che accadano fatti tutti simili per provare qualche nostra tesi. Per esempio, va bene dimostrare quanto sia malvagio l'antagonista, ma non c'è bisogno di esagerare con il numero dei cadaveri trovati.
  • Ritmo sbagliato. Una lentezza esasperante iniziale o un'eccessiva fretta nel concludere sono entrambe cose da evitare. Ma anche correre troppo in alcuni punti della storia, che invece meriterebbero tutta l'attenzione del lettore.
  • Mancanza di chiarezza. Anche questo può essere un grosso problema, sempre per via del fatto che diamo le cose per scontate. Se ci accorgiamo che non si capisce bene cosa sta accadendo, perché siamo stati un po' contorti o fumosi nel narrare, è il caso di soffermarci su questi punti e renderli più comprensibili.
  • Scene inutili. Dare il giusto peso alle scene è molto importante. A me piace inserire scene di vita quotidiana, perché penso che ogni tanto il lettore vuole anche rilassarsi e osservare i personaggi nel loro ambiente naturale. Però queste scene vanno dosate e inserite nel posto giusto, altrimenti meglio eliminarle.
  • Attenzione su fatti irrilevanti. Quando si attira l'attenzione su un elemento specifico, questo deve essere rilevante. Se faccio notare al lettore che nella stanza c'è una pistola appoggiata sul comodino, posso farlo per caratterizzare il personaggio e la sua vita, ma se insisto a parlarne e quella pistola non viene mai usata, ciò infastidisce chi legge.
  • Personaggi e situazioni dimenticati. Abbiamo presentato personaggi secondari e sottotrame e poi ce ne siamo scordati strada facendo: a questo punto va valutato se rimetterli in gioco o eliminarli del tutto. 
  • Domande senza risposta. Nel corso nella storia potrebbero essere sorte nella mente del lettore delle questioni alle quali non abbiamo mai dato una risposta, proprio perché come dicevo sopra, noi abbiamo tutto chiaro in testa. Queste lacune però vanno colmate per non lasciare chi legge insoddisfatto.
  • Conflitti lasciati irrisolti. Siamo arrivati alla fine, la tensione è a zero, ma ci sono ancora molti fili pendenti, troppe questioni ancora in sospeso? Abbiamo magari dato una degna risoluzione al conflitto principale, ma ci sono ancora subplot senza conclusione? Forse è il caso di preoccuparsene.

Per questo mio ultimo romanzo ho trovato molto utile farne un riassunto, appena terminato. Questo mi ha aiutato molto ad avere un disegno più ampio della storia, ho potuto controllare facilmente la coerenza delle vicende narrate e scovare alcuni errori grossolani. 
Connie Willis ha scritto: 
Per me la trama è vitale, cioè quello che conta è una storia che comunica una sensazione di inevitabilità, a cui non riesci a resistere. Ci deve essere un'unica conclusione, verso la quale si corre come un treno lanciato a folle velocità

Mi piace molto questa definizione e penso che possa essere utile per testare anche la nostra trama.
Naturalmente gli errori possono interessare anche altri elementi del romanzo, come i personaggi, le descrizioni e le singole scene. Ma di tutto questo intendo occuparmi la prossima volta...
E ora tocca a voi, come scovate gli errori nella trama dei vostri romanzi?
Anima di carta

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