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Revisionare un romanzo #4

Da Anima Di Carta
Revisionare un romanzo #4
Eccomi qui a parlare di nuovo di revisione, sperando che abbiate ancora voglia di leggere qualcosa sull'argomento. Se vi siete persi gli altri post, vi dico rapidamente che il primo si concentrava sul dare uno sguardo d'insieme al romanzo, il secondo sull'esame del conflitto, mentre nel terzo ho preso in considerazione gli errori da scovare e correggere riguardanti la trama. Oggi, invece, intendo affrontare la revisione dei personaggi.
Prima di tutto dobbiamo essere consapevoli del fatto che l'essere arrivati alla fine di un romanzo ci ha permesso di imparare moltissimo sui nostri personaggi, di sapere su di loro molto di più di quanto sapevamo (o credevamo di sapere) quando abbiamo iniziato il primo capitolo.
Forse anche all'inizio avevamo un'idea chiara su chi erano i protagonisti della storia, forse avevamo persino preparato delle schede su di loro, però, solo quando la prima bozza è terminata, la nostra conoscenza è davvero ampia e approfondita, il quadro è completo. E questo ci permette, in fase di revisione, di riprendere in mano il testo e lavorare a due aspetti:
  • controllare che l'immagine dei personaggi che emerge pagina dopo pagina sia coerente
  • apportare miglioramenti ai personaggi per renderli più tridimensionali

Controllare la coerenza dei personaggi


Se abbiamo già analizzato il romanzo dal punto di vista della trama, è probabile che molti errori siano già venuti fuori, perché la connessione tra trama e personaggi è molto stretta. In ogni caso, io credo che dedicare ai personaggi (principali e non) una lettura a parte sia fondamentale per la riuscita del romanzo.
In primo luogo, dovremmo scovare tutto quello che non va. È possibile che nel corso della prima stesura abbiamo fatto dei cambiamenti e non ne abbiamo tenuto conto in tutti i punti del testo. Avevamo ipotizzato in partenza che il protagonista avesse tre fratelli, poi strada facendo abbiamo cambiato idea e lo abbiamo trasformato in figlio unico. Oppure la distrazione ci ha fatto scrivere una cosa per l'altra. Più grave è il caso degli errori che riguardano la personalità e la psicologia dei personaggi, e soprattutto di quei comportamenti che non trovano giustificazione né nel modo di essere di chi agisce né nella situazione contingente. Quindi dovremo analizzare il testo con molta attenzione per trovare:
  • nomi di personaggi diversi
  • descrizioni fisiche contraddittorie
  • incongruenze nel comportamento
  • incoerenze nelle relazioni tra i personaggi
  • azioni o reazioni dei personaggi immotivate
  • informazioni che riguardano la storia personale o il passato incoerenti tra loro
  • conoscenze e abilità di cui non si era mai parlato prima o senza giustificazione logica

Vi faccio un esempio di questo tipo di errori, che il mio lettore-cavia ha trovato nel romanzo che sto revisionando. In un capitolo il protagonista riceve una telefonata da un amico e gli racconta cosa gli è appena accaduto. Avevo riletto quella scena tante volte e mi sembrava che filasse tutto liscio. Poi mio marito dopo averla letta mi fa: "Ma scusa perché l'amico lo ha chiamato?". E io sono caduta dal pero. Ero così concentrata sullo scopo della scena, da trascurare la cosa più semplice: il motivo della telefonata.

Dare più spessore ai personaggi


Forti di ciò che sappiamo sull'intera storia, quando revisioniamo possiamo usare questa conoscenza per sviluppare meglio i personaggi principali, per dar loro uno spessore maggiore. Quindi un primo passo potrebbe essere quello di arricchire la personalità dei protagonisti, approfondendone la psicologia.
Quello che ho notato personalmente è che le storie che mi piacciono meno sono sempre quelle in cui non riesco a immedesimarmi con nessun personaggio. L'autore non è stato in grado di scatenare empatia e di conseguenza non mi importa nulla della sorte dei personaggi. Ciò accade quasi sempre perché questi sono trattati in modo superficiale, stereotipato, non hanno né vita né anima. Magari hanno grandi obiettivi, sono persino speciali a loro modo, ma non riescono a catturare la mia attenzione. Quello che penso è che un personaggio ben riuscito è un personaggio con cui ci possiamo identificare, persino se è lontanissimo da quello che siamo e dal nostro mondo. Vi è mai capitato di provare empatia per un assassino in un noir ben fatto? Ecco, l'autore ha saputo creare un personaggio davvero vivo.
Purtroppo, durante la revisione potremmo accorgerci di creato personaggi senza anima, anzi che hanno il sapore di artificioso, di costruito a tavolino. A questo si può porre rimedio in vari modi:
  • sostituire descrizioni più significative alle caratterizzazioni generiche e banali
  • individuare ciò che rende il personaggio "singolare" ed enfatizzarlo
  • eliminare le parti in cui si danno giudizi netti sui personaggi
  • attribuire qualche difetto ai protagonisti
  • arricchire e sfaccettare la personalità con più dettagli
  • arricchire la realtà intorno al personaggio (relazioni, storia personale, ecc.)
  • incuriosire il lettore con allusioni al passato o con qualche flashback
  • mostrare sentimenti ed emozioni con gesti piuttosto che raccontarli a parole
  • approfondire le relazioni tra i personaggi principali
  • fare attenzione alle troppe informazioni sui personaggi nei primi capitoli
  • eliminare l'eccesso di dialogo interiore e di introspezione

Parlando di errori relativi ai personaggi, forse quello più imperdonabile è creare il protagonista della storia a nostra immagine e somiglianza. Di sicuro è uno sbaglio che abbiamo fatto tutti la prima volta che ci siamo messi a scrivere, ed è normalissimo. Ne ho parlato qui: Test Mary Sue.  Mary Sue è il nome che identifica appunto il tipico personaggio banale e troppo simile a noi. Provate a fare il test per capire se il vostro protagonista è una Mary Sue o no; è un po' lungo, ma rende l'idea.
Alla prossima volta, con gli errori relativi al punto di vista!
Anima di carta

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