Naturalmente non si può dire che uno stile sia migliore di un altro, anche se la forma che diamo al nostro modo di comunicare può essere affinato e migliorato.
Per questa ragione, quando abbiamo concluso la revisione del romanzo da un punto di vista della struttura, dei contenuti e della storia, è molto importante rivederlo e correggerlo anche nella forma. E non ha importanza se la storia è un vero capolavoro, se le emozioni che sapete suscitare raggiungono vette insuperabili, non ha importanza se sapete davvero “dipingere con le parole”: la mancanza di cura della sintassi, la sciatteria nella formattazione, un cattivo uso dei verbi, errori ortografici e grammaticali… tutto questo può essere un pessimo biglietto da visita sia per un lettore che per un editore.
Una volta mi è capitato di girare per una fiera del libro e di soffermarmi su alcuni saggi di una casa editrice perché a prima vista mi erano sembrati interessanti. Leggendo la quarta di copertina ho notato però alcuni gravi errori di battitura e di punteggiatura… La sensazione che ne ho ricavato è stata davvero pessima, tanto da decidere di posare subito quei testi.
Bisogna ricordare che anche l’occhio vuole la sua parte!
Dunque, la prima cosa da fare è lasciar passare un po’ di tempo dalla prima stesura e dalla prima revisione. “Dormirci su” può essere utile per distaccarci un po’ e vedere in modo più obiettivo ciò che abbiamo scritto.
Quando è venuto il momento della revisione, stampiamo il libro in un formato che lasci del margine bianco ai lati del foglio, così che ci sia spazio per le annotazioni. A questo punto cominciamo la lettura prestando attenzione a diverse cose.
- controlliamo che il testo non sia contorto o ridondante. Se qualcosa può essere detta in modo più semplice, perché non farlo?
- controlliamo se il testo scorre, se è abbastanza fluido. A tal fine, può essere utile leggerlo ad alta voce.
- controlliamo che la punteggiatura sia corretta. Attenzione soprattutto all’uso delle virgole, che devono essere al punto giusto.
- tagliamo paragrafi o frasi troppo lunghi. Il testo ha bisogno di aria e i lettori hanno bisogno di prendere fiato di tanto in tanto. Il cosiddetto “testo muro” respinge il lettore!
- colleghiamo insieme frasi troppo corte. A meno che non avete scelto di proposito uno stile “secco”, le frasi eccessivamente brevi rendono meno fluida la lettura.
- facciamo attenzione agli errori ortografici. Il correttore automatico non fa tutto il lavoro e a volte commette errori di valutazione!
- facciamo attenzione agli errori grammaticali. Si presume che se abbiamo deciso di scrivere un libro, conosciamo l’uso dei congiuntivi, dei condizionali e così via. Se non è così, sarà meglio dare una ripassata all’argomento o farci aiutare.
- facciamo attenzione in particolare alla consecutio temporum, cioè all’uso appropriato dei tempi verbali.
- facciamo attenzione alle ripetizioni di parole. Controlliamo di non aver ripetuto a breve distanza una stessa parola. Se è il caso, sostituiamola con un sinonimo.
- facciamo attenzione alla sequenza delle parole in una frase. A volte spostare una parola può fare davvero la differenza.
- eliminiamo i doppi spazi. Uno spazio in più non è certo il più grave degli errori, ma visto che ci siamo…
- eliminiamo l’uso eccessivo degli avverbi e degli aggettivi (meno ce ne sono e meglio è).
- eliminiamo le metafore abusate o poco comprensibili.
A questo punto, probabilmente state pensando che revisionare è davvero un lavoro impegnativo e che richiede molto tempo. È vero, ma essere uno scrittore non vuol dire solo creare storie e suscitare emozioni, ma anche saper fare un uso appropriato delle parole…
Infine, c‘è da dire che vi sfuggirà sempre qualcosa, anche se avrete letto il testo mille volte. È un po’ come se il cervello a un certo punto non vedesse più gli errori… Per questo motivo è bene che alla fine facciate leggere il vostro libro a un’altra persona: l’esperienza mi fa dire che un secondo occhio critico è un aiuto preziosissimo!