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Perché Benefit mi sta antipatico

Da Micamichela @micamichela
Tutte le ragazze che conosco, tranne l’amica Chiara che però non ci legge (ciao Chiara), tutte le ragazze che conosco amano Benefit.
Amano i prodotti che a quanto pare sono di grande qualità, ho letto grandissimi elogi al magnifico correttore, forse il migliore del mondo che però io dall’alto della mia quindicennale esperienza in tema di correttori non ho mai provato. Il mascara They’re real ha grandi fan, molte lo considerano meglio di Lancome (tzé) e non parliamo neanche dei vari prodotti per le sopracciglia: mini mascara, matite, kit completi di tutto sono famosissimi, così come i Brow bar in cui pare ci sia gente miracolata dal dono di dio in grado di cambiarti i connotati a suon di pinzette.
Ma queste ragazze, queste stesse ragazze, loro non amano solo i prodotti, loro amano Il Packaging. Benefit è il re del packaging nel mondo della cosmesi, con i suoi colori pastello, le immagini vintage, il font così sempre piacevolmente retrò, i nomi dei prodotti particolari e simpatici. È inutile dire che è la prima cosa che viene in mente, per quanto i prodotti possano essere buoni, ti viene in mente una signorina con i capelli cotonati seduta su una vespa con gli occhiali da sole a cat-eye e il rossetto rosso.
Ecco.
A me sta tutto immensamente e forse immeritatamente antipatico.
I prodotti sono sicuramente buoni, non li conosco e anche se li conoscessi non ne so abbastanza di trucchi per giudicare.
Ma è tutto così tanto basato sull'immagine, così troppo basato sull’immagine l'Immagine l'IMMAGINE che CHEPPALLE io butterei tutto in mare per vedere se diventa rosa anche lui.
L’altro giorno succede che da un giorno all’altro finisco la terra, che è una cosa strana: la terra è una delle cose che compri e non finisce mai, magari arrivi a consumare il centro e poi ti stufi o la lasci marcire in un cassetto e te la dimentichi o la rompi. Invece io l’ho finita (dopo anni e anni e anni) e mi reco fiduciosa da Sephora in cerca di una “terra senza brillantini” (me l’ha detto l’Aluzza di dire così e io l’ho fatto perché l'Aluzza ne sa). La commessa si avvicina allo sgabiotto della roba Benefit, io spero che a un tratto devi il tragitto andando verso qualcos’altro ma niente, va proprio là. Mi mette questa terra addosso ed è bella, colore giusto, mi sta bene. E adesso? L’ho guardata negli occhi e le ho detto “Sì, bella, mi piace, ce n’è una uguale di un’altra marca che Benefit non mi piace?”. La signorina ride e si mette a girare per gli stand guardando e cercando nella marea di terre brillantinate e l’esito è “Sì, ci sono, c’è Chanel e c’è Guerlain”. Prezzo: il doppio.
E l’ho comprata signori. Ho comprato una terra che la guardo ed è brutta. Prima cosa che ho fatto è stato mandare una foto all’Aluzza. Ma si può fare una terra con una scatolina di un bordeaux brutto? Con sopra disegnati dei rami di bambù? Con i rami di bambù anche sui lati?
Ma solo dopo ho notato la cosa peggiore: la confezione è di cartoncino. Come i trucchi che davano in regalo su Top Girl. Come quelli finti delle bambine. Come quelli che trovi nell’uovo di pasqua. Cioè, anche la collezione base di Kiko è più curata. Perfino la nuova appena comunicata di H&M ha un bel packaging.
33.50 € per una scatolina di cartone.Perché Benefit mi sta antipatico

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