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revythada sifnou

Da Great

revythada sifnouDal mare vive l’abitante di Hydra, dalla terra l’abitante della Tessaglia,  dalla miniera l’abitante di Milos e dalla ceramica l’abitane di Sifnos.
Così scriveva parecchi decenni fa la stampa locale di Sifnos,  a intendere che l’arte della ceramica  è un fattore naturale e immutabile, tanto da essere condannato  all’insuccesso qualsiasi tentativo di spostamento dell’equilibrio economico.Nello stesso periodo che la stampa locale descriveva in questo modo l’importanza della ceramica a Sifnos,  un censimento della Banca Agricola del 1947, contava  47 laboratori con più di 100 torni,  che tra lavoratori e indotto manteneva circa 500 famiglie. L’eccellente qualità dell’argilla, in grado di fabbricare terrecotte  che sopportano le alte temperature dei forni a legna era sicuramente uno dei motivi  dell’espansione di quest’arte. Talmente era diffusa che arrivò un momento in cui il mercato locale non riusciva più ad assorbire la produzione. La merce restava invenduta  ammassata sulle spiagge, i negozianti approfittavano dell’abbondante offerta per abbassare i prezzi di acquisto, e i numerosissimi artigiani dell’argilla restavano disoccupati, girando da laboratorio a laboratorio, cercando  del lavoro.La situazione era esplosiva, le condizioni non più sostenibili; i lavoratori cercando delle soluzioni, si sono organizzati creando delle associazioni  e hanno preso la via dell’emigrazione stagionale.  Da Sifnos si spostavano in tutte le isole dell’Egeo, creando laboratori stagionali. Dalla primavera all’autunno durava la stagione, cioè finchè il clima tiepido o caldo permetteva ai lavoratori di lavorare all’aperto in questi laboratori provvisori. Se la stagione andava bene tornavano l’anno successivo.Dall’emigrazione stagionale a quella definiva il passo fu breve. Molti artigiani hanno scelto questa volta le grandi città. Atene, Sparta, Volos, furono destinazioni preferite e la capitale che ovviamente ha attirato la maggior parte degli emigrati. Un grande spirito di iniziativa, di organizzazione e di creatività ha portato i lavoratori dell’argilla a una disoccupazione pari allo 0 ai primi decenni del dopoguerra ad Atene, mentre nello stesso periodo la percentuale di disoccupazione  tra i contadini che arrivavano alla città da tutte le parti del paese, segnava il 7%.Anche se lo stabilirsi in città nella maggior parte dei casi fu un percorso individuale e non organizzato, presto gli artigiani in via informale hanno creato delle associazioni per assorbire nei loro laboratori i lavoratori disoccupati di Sifnos. Un fatto casuale, il matrimonio di un artigiano con una donna di Maroussi (all’epoca piccolo centro dell’Attica) lo portò a stabilirsi li. Ma Maroussi disponeva di acqua abbondante e di argilla ricca e grassa.Ecco che la natura offriva per un’altra volta in un altro posto le condizioni ideali per continuare l’arte della ceramica.  Maroussi ormai è famosa per le sue terrecotte e per il libro di Henry Miller “il colosso di Maroussi”.Se andate ad Atene, non tralasciate di farvi una visita . Il metrò ci arriva!La ricetta è molto semplice. La sua peculiarità consiste nella cottura, che tradizionalmente avveniva nel forno a legna o in una  cucina economica. 

revythada sifnou

fonte foto 

Ingredienti:-          ceci (200 gr.)-   1 cipolla grande bianca tagliata a dadini-   olio evo-   sale, pepe-   un cucchiaino di doppio concentrato di pomodoro-   un cucchiaio di succo di limoneProcedimento:Mettiamo i ceci in ammollo per 20 ore circa. Sciacquiamo e li versiamo in una pentola di terracotta. Mettiamo sopra la cipolla, versiamo l’olio, il sale e il pepe, il succo di limone e il concentrato di pomodoro nell’acqua che andremo a versare sui ceci. A Sifnos usavano l’acqua piovana , noi usiamo un’acqua oligominerale.Versiamo l’acqua sui ceci che deve coprirli abbondantemente e copriamo la pentola. Volendo, si può fare un impasto con acqua e farina e sigillare con questo la pentola. Va comunque sistemato sopra il coperchio.Fatto questo, sistemiamo nel forno e cuociamo a 120 gradi per 7 ore!!!!O a 170 gradi per 3 ore e mezza. Io ho fatto così.
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