Non so perché, ma in diversi blog di quelli che seguo Valerio Evangelisti viene visto un po' come il fumo negli occhi.
A me pare invece uno dei pochissimi scrittori italiani pubblicati da case editrici grosse che sa il fatto suo, che riesce a intrattenere senza scadere nella mediocrità, pur dedicandosi ad ambientazioni non propriamente comprensibili al lettore sottoculturato medio del nostro Belpaese.
Ammetto che non ho amato i suoi romanzi western-geopolitici (Il collare spezzato, Il collare di fuoco) né quelli pirateschi, come Tortuga. Ma la colpa è mia, visto che mal sopporto i suddetti sottogeneri.
Però i libri della saga dell'inquisitore Eymerich li ho sempre trovati all'altezza della sua fama, compreso il penultimo, La luce di Orione, a mio parere uno dei migliori. In questi giorne esce il capitolo finale dedicato al magister di Gerona, Rex tremandae maiestatis. Lette circa cento pagine devo ammettere che il livello è ancora una volta molto buono.
Bah, che certa gente non perdoni a Evangelisti di essere sotto contratto con Merdadori Mondadori?
Sinossi
Nel 1372 il nemico mortale di Nicolas Eymerich, Ramon de Tàrrega, viene trovato impiccato nel convento di Barcellona. Il suo cadavere scompare misteriosamente e viene avvistato in Sicilia, isola sulla quale, da strani dischi luminosi scendono creature gigantesche, ferocissime. I mostri si nutrono di carne umana e sono al servizio di una delle due fazioni baronali che da trent'anni si contendono la Trinacria. L'intero equilibrio di poteri nel Mediterraneo sta per crollare. Eymerich deve ricorrere a ogni risorsa della sua lucida crudeltà, per sventare la minaccia e annientare il nemico. Ma è un Eymerich più debole che in passato, timoroso di una morte imminente. Tuttavia il destino che da bambino gli era stato sottilmente pronosticato dalla madre sta per compiersi. Ma cosa spiega i dischi luminosi e i giganti cannibali? Forse la soluzione è nell'anno 3000, in cui la giovane schizofrenica Lilith scopre sulla Luna l'arma segreta che ha condotto l'umanità alla follia. Il segreto originario riposa però a Napoli, a Castel dell'Ovo. Dove l'uovo, scoprirà Eymerich, è qualcosa di ben diverso da ciò che si credeva.