“Si alzò senza sapere se aveva sognato o se si era persa per un attimo nei proprio pensieri. La porta esterna sbatté e poco dopo sentì i colpi di tosse della vecchia Saab che si allontanava. Non era a suo agio da sola in casa ed era troppo esausta per riuscire a dormire. Karen si spogliò lentamente mentre l’acqua della doccia si scaldava. Lasciò che l’acqua le frustasse le spalle che erano sempre doloranti.”
Quattro ragazze alle prese con disastrose relazioni amorose e alla ricerca di una felicità che pare inesistente. Letto così potrebbe sembrare uno dei classici romanzi alla “Bridget Jones” (senza nulla togliere a Helen Fielding) ma l’autrice è islandese e si sa, gli scrittori islandesi, che non sono poi così numerosi, rivelano sempre qualche sorpresa e soprattutto non deludono mai. Il medesimo discorso vale per Sólveig Jónsdóttir ed il suo esordio letterario intitolato “Reykjavík Café” (Sonzogno, marzo 2015).
Hervör, Karen, Silja e Mía sono le protagoniste di questo libro: tutte e quattro hanno un’età vicina ai trenta anni e situazioni sentimentali non propriamente stabili. Una è medico di professione e rientrando a casa trova il marito a letto con una sconosciuta biondina raccattata in chissà quale locale; un’altra vive con i nonni e si accontenta di appassionate notti d’amore ogni volta con un uomo diverso; la terza lavora in un bar ed intrattiene una relazione con un docente universitario; l’ultima è stata lasciata dal fidanzato avvocato e tenta di ricostruire la sua vita e trovare finalmente la sua strada.
Sarà l’ambientazione quasi irreale, siamo in una tangibilissima Reykjavík, o tutti quei nomi così particolari e talvolta indecifrabili in termini di genere se non vi fossero anche i cognomi, ma “Reykjavík Café” è uno di quei romanzi dei quali ci si innamora e che non si vorrebbe mai abbandonare. Non a caso con questa sua opera la giovane giornalista Sólveig Jónsdóttir ha scalato le classifiche islandesi. Pubblicato in Islanda nel 2012 col titolo originale “Korter” è giunto solamente tre anni dopo in Italia e non mancherà di conquistare le lettrici italiane. Azzeccata anche la scelta della copertina che attira per i suoi colori e per quei fiocchi di neve incessanti sotto la luce fioca della luna.
Ironico, divertente, commovente, non cade mai nella banalità e traccia in modo molto particolare, non soffermandosi solamente sulle relazioni sentimentali, le storie delle quattro protagoniste. Risulta così piacevole vivere queste vicende con loro, girare con le ragazze per le fredde strade, siamo in inverno, della capitale islandese, e scoprire abitudini e vicissitudini di questa popolazione che sembra così distante da noi e dal nostro modo di vivere.
Come si evince dal titolo il Reykjavík Café funge da punto di incontro, il più delle volte inconsapevole, delle vicende ed è affascinante osservare come le vite di persone che non si conoscono possa incrociarsi in modo involontario ma forse ancora di più per questo motivo in modo profondo ed indissolubile.
Un romanzo fresco, appassionato e ben scritto, storie coinvolgenti che si fanno leggere con piacere ed il cui finale fa presagire ad un futuro, e ben sperato, proseguo.
Written by Rebecca Mais