La Maflow di Trezzano sul Naviglio, dopo uno sperpero fraudolento di risorse che ne ha determinato l’amministrazione straordinaria, nell’ottobre del 2010 viene acquisita dal gruppo polacco Boryszew. A dicembre 2012, dopo i 2 anni obbligatori per contratto, il nuovo padrone (senza avere mai attuato una strategia di rilancio dello stabilimento) dirotta meschinamente le commesse riconquistate dalla lotta dei cassintegrati verso altri stabilimenti del gruppo. E chiude definitivamente la fabbrica di Trezzano sul Naviglio, licenziando 330 lavoratori e lavoratrici.
Dopo due mesi di occupazione del piazzale antistante lo stabilimento, nel febbraio 2013 una parte dei lavoratori (insieme ad altri della Novaceta di Magenta e giovani precari) occupano la fabbrica per la costituzione della cooperativa autogestita Ri-Maflow. Questo video spiega quali sono gli obiettivi del loro progetto, buona visione!
La sfida della cooperativa Ri-Maflow si ispira alle esperienze di autogestione industriale in Argentina, dove è largamente diffuso il fenomeno delle Imprese Recuperate. A chi volesse approfondire questo fenomeno consigliamo la lettura del libro “Lavorare senza Padroni”, di Elvira Corona, che riporta le testimonianze dei protagonisti delle battaglie argentine per mantenere i propri posti di lavoro.
Il nostro sogno è trovarci qui fra qualche anno per parlare dell’esperienza Ri-Maflow come di un caso esemplare di rinascita del Lavoro in Italia. Quel sogno inizia oggi. In bocca al lupo ragazzi!
di Marco Nurra | @marconurra
(Video realizzato dai lavoratori Ri-Maflow)
In attesa del prossimo post su Ri-Maflow vi invitiamo a visitare il loro sito, la pagina Facebook e il profilo su Twitter.