bls-d
I decessi causati da malattie cardiovascolari costituiscono la prima causa di morte della popolazione per eventi non traumatici e, in buona parte, sono da attribuire a morte improvvisa per arresto cardiaco con una frequenza di una persona ogni 1000 abitanti all’anno.
Nel 59-65 % dei casi di arresto cardiaco negli adulti in sede extraospedaliera si ha un esordio con un’aritmia iniziale da fibrillazione ventricolare (FV) o tachicardia ventricolare senza polso (TV); in sede intraospedaliera la percentuale scende a 25%.
E’ quindi possibile intervenire con successo per impedire la morte della vittima o danni cerebrali irreversibili attuando prima possibile le manovre rianimatorie di base definite come BLS e con la defibrillazione, unica terapia possibile per ripristinare un valido ritmo cardiaco e l’efficienza cardiocircolatoria. I testimoni, i primi soccorritori e gli operatori sanitari rivestono un ruolo chiave nella rianimazione cardiopolmonare (RCP) di base nelle vittime di un arresto cardiaco. Si consideri che la maggior parte delle vittime di arresto cardiorespiratorio (ACR) improvviso in contesto extraospedaliero non riceve alcuna RCP da parte dei testimoni.
BLS (Basic Life Support) significa supporto di base delle funzioni vitali secondo procedure standard previste da linee guida internazionali che vengono rivisitate ed adeguate sulla base di evidenze scientifiche, ogni cinque anni, dalle principale società scientifiche internazionali in materia di RCP.
Le manovre di BLS sono una sequenza comportamentale, da mettere in pratica qualora ci si trovi di fronte ad una persona che si presume priva di coscienza, tenendo conto di valutazioni mirate al sostegno delle tre funzioni vitali, coscienza, respiro, circolo.
La cessazione dell’attività respiratoria e di quella cardiaca, indipendentemente dalle cause che la determinano, comportano il mancato apporto d’ossigeno al cervello, con la conseguente comparsa di danni irreversibili in pochissimi minuti (5- l0 minuti).
L’obiettivo principale del BLS è quello di prevenire il danno anossico cerebrale e cardiaco, ripristinando il più rapidamente possibile la circolazione ematica attraverso le compressioni toraciche esterne ( CTE).
Le tappe della RCP sono riassunte nella cosiddetta “catena della sopravvivenza“, rappresentata con 4 anelli concatenati e inscindibili :
1) Allarme precoce al sistema d’emergenza sanitaria (118)
2) Inizio precoce del BLS da parte di persone addestrate
3) Defibrillazione precoce
4) ACLS (Advanced Cardiac Life Support = soccorso cardiaco avanzato)