Magazine Diario personale
Da piccola ho avuto poco a che fare con i film dell’orrore. Non c’è stato un Dawson con cui dividere un letto matrimoniale e vagonate di pop corn, i pigiama party a casa di qualcuno degenerati in urla di terrore, serate attorno al fuoco con il viso male illuminato a raccontare storie da brivido…(ma esistono al di fuori dei film?)
Il problema è che la realtà è molto più preoccupante della fantasia. Il mio nuovo riferimento culturale, Real Time, offre uno spaccato della società attuale che raggiunge livelli di spaventismo inauditi. Sapete qual è il programma che mi fa più paura? No, non Malattie Imbarazzanti. Quello mi fa sentire sollevata e grata che i miei difetti siano tali e non malattie mai sentite a volte incurabili.
Il programma che mi fa veramente paura è Little Miss America. (Lo so che arrivo tardi e su Sky si vedeva già un paio d’anni fa)
Spiegato per gli innocenti: bambine e bambini che partecipano a concorsi di bellezza.Detto così non sembra neanche grave. E invece.
La realtà è che genitori mentecatti obbligano bambini a partire dai 2 anni a subire delle torture per poi salire su un palchetto e comportarsi come delle scimmiette addestrate.
Se si guardano più di due puntate, spuntano delle costanti: i genitori sono sempre degli obesi, che da piccoli hanno partecipato a dei concorsi, sono cresciuti nel mito di diventare Miss America, poi a 14 anni sono sborigiati* fuori e si sono trasformati in boiler ambulanti. Sono tutti obesi, ve lo giuro, e riversano sui figli le loro ambizioni mancate. Mentre i figli vengono, a suon di dollari, trasformati in mini Barbie, loro sorridono alla telecamera vestiti come se fossero pronti per le grandi pulizie di primavera, struccati e, se possibile, con i calzini bianchi.
Parlano in modo naturale di quanto è brava la loro bambina, e di quanto le piaccia partecipare ai concorsi… A lei? Credo che i filmati subiscano diversi tagli, ma lo stile dei programmi di Real Time è abbastanza asettico, e non nasconde che l’interesse del bambino per il concorso va da “non me ne frega niente” a “Me state tutti ‘a rompe er ca…”. La percentuale di “Ci credo” è molto limitata, più frequente nelle bambine e aumenta all’aumentare dell’età. Io penso che loro credano più al fatto che se vincono mamma e papà (e nonna, perché non ce n’è uno sano in famiglia) saranno contenti. A 3 anni, il concetto di vincere/perdere è limitato, credo (non è che io sia proprio una pissicologa infantile…).
E, nel frattempo, i bambini sono vittime di torture, sia fisiche trucco di scena pesante, ciglia finte, french manicure, capelli cotonati e posticci assicurati grazie alla penetrazione delle forcine nel cranio, sia mentali “Vuoi far contenta la mamma?” “Non ti piace la corona?” “Perché non ti metti questo vestito? Io credo ti valorizzi di più”.
Le riprese sono politically correct e non mostrano grandi ammiccamenti e sculettamenti durante le esibizioni, ma sono certa che più si sale d’età e più si strizza l’occhio alla velinaggine. Roba che Nabokov sembrerebbe un puritano.
Il tutto si svolge in desolate sale meeting di hotel tristi, in maniera molto spicciola e senza musiche, senza un’animazione per i bambini che partecipano… senza nulla che dimostri che potrebbe essere un gioco, perché non lo è.
Le famiglie passano il tempo in hotel a prepararsi, si esibiscono e poi per il resto dei giorni riflettono su cosa fare al prossimo concorso. Perché? Dico, io. Non per soldi, perché al massimo vincono 1.000$ se va bene, e ne hanno spesi molto di più per trucco, parrucco, vestito e viaggio. Forse ci sono contratti in ballo che non vengono nominati. Forse ci sono degli interessi molto più grandi. Forse ci sono degli spettatori molto più grandi. Forse è uno spettacolo per pedofili.
La domanda giusta in realtà sarebbe: ma perché non li rinchiudono tutti, genitori e organizzatori?Perché non li obbligano a restare fermi per ore mentre vengono verniciati a spruzzo con materiale tossico, poi qualcuno passa una piastra sul loro naso e infine gli infilano delle forcine nel cervello?
Perché non si rendono conto che stanno alimentando una spirale di mentecattismo mettendo i figli su una strada che li porterà o a diventare come loro o a diventare serial killer?
Ricordo che anni fa una bambina del circuito (Jonbenet Ramsey, thanks Google) venne uccisa e tutt’oggi non si sa da chi, dopo essere stata seviziata e torturata. La famiglia aveva tentato di far fare carriera anche al fratello maggiore. Ho letto la sua storia in Sorella, mio unico amore di Joyce Carol Oates.
Se non si è imparato da un episodio del genere, da cosa dobbiamo imparare?
Io, per portarmi avanti, ho deciso che spezzerò le ditine a chiunque un giorno cercherà di far fare a un mio ipotetico figlio l'elenco degli animali (avete presente? Come fa il gatto? bbbb! E il cane? bbbb! E la mamma? bbbb!), i nonni si ritengano avvisati.
* ingrassati oltre misura. Dal dialetto borigia = panza.
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