Magazine Società

Riassunto settimanale 06/07/2011

Creato il 07 luglio 2011 da Frufru @frufru_90
 Lo scorso fine settimana, per motivi balneari, non ho scritto nessun riassunto politichese. Lo faccio stasera, in questo primo mercoledì di luglio, che magari da qui a quando pubblico il post sarà diventato giovedì, lo faccio stasera dopo aver visto l'ultima puntata de "I liceali". Solo adesso, facendo zapping, ho scoperto che LA7 dava il film "Gandhi", pazienza, me lo rivedrò su internet appena ho ho tre ore libere. Visto che ormai è ora di fare la ninna, ho deciso che vi racconto una favola, o forse più di una.
C'era una volta la libertà, una parola da scrivere su uno striscione, una bella parola con cui riempirsi la bocca, una parola da inserire a tutti i costi nei nomi dei partiti (di destra o sinistra non importa...). C'era una volta la libertà, che svolazzava di bocca in bocca, viaggiando sempre un passo avanti a tutti, bella come le cose irraggiungibili, lontana come le utopie. Libertà è partecipazione, cantava Gaber, secondo me aveva ragione. Libertà è partecipare andando a votare, infatti non ci siamo forse sentiti davvero un po' più liberi dopo aver raggiunto il quorum un mese fa? Libertà è non omologarsi passivamente. Libertà è avere un pensiero e comunicarlo, nel rispetto delle idee altrui. I nostri pensieri possiamo raccontarli al bar, agli amici la sera, alla famiglia a tavola, possiamo gridarli tutti insieme nelle piazze, nelle strade, possiamo scriverli da qualche parte, in modo che non li porti via il vento. Riassunto settimanale 06/07/2011 Possiamo scriverli qui, su questa rete rivoluzionaria e democratica, dove ognuno di noi può avere un piccolo spicchio di libertà. Il punto è: fino a quando potremo farlo? Fino a quando avremo ancora la nostra libertà virtuale? Oggi l'Agcom avrebbe dovuto votare una delibera per imbavagliare la rete, praticamente questa delibera avrebbe permesso di oscurare siti stranieri e cancellare quelle parti dei siti italiani che violano i diritti d'autore, senza che i proprietari dei siti censurati potessero in qualche modo difendersi. Ora, a quanto ho capito, in seguito alle legittime proteste di chi vuole una rete libera, ieri l'Agcom ha deciso di non votare più questa delibera, ha deciso almeno di non farlo oggi. Il testo della delibera inoltre sarà cambiato, prevedendo la possibilità di ricorrere al giudice per chi sarà oggetto di censura. Insomma, qualcosa è stato fatto. Un passo avanti c'è stato. È chiaro, però, che non possiamo ancora vivere felici e contenti, o almeno, possiamo farlo (anzi magari), ma senza abbassare la guardia.
C'erano una volta quelli che dicevano “si” e quelli che dicevano “no”. Quelli al governo dicevano “si”, quelli all'opposizione, nemmeno a dirlo, erano per il “no”. Presidente del Consiglio era, per la seconda volta in pochi anni, Romano Prodi. Nella sua squadra di governo, tra i tanti, c'erano anche un certo Paolo Ferrero (Rifondazione Comunista), ministro della Solidarietà Sociale, e un certo Antonio Di Pietro (IDV), ministro delle Infrastrutture. Loro dicevano "si", anzi, Ferrero non diceva proprio "si", ma comunque faceva parte di quel governo che ha approvato la costruzione della TAV. All'opposizione c'era la Lega che, poiché era all'opposizione, chiaramente gridava il suo "no". C'erano una volta, dunque, quelli che dicevano di "si" e quelli che dicevano di "no", ovvio che ci sono ancora, ma a parti invertite. Chi, una manciata di anni fa, era al governo oggi è all'opposizione e dice "no", chi era all'opposizione oggi tiene in piedi il governo e fortemente dice "si". (Leggete, a proposito, questo articolo di Luca Telese se vi va: I SI DI GOVERNO E I NO DI LOTTA).
Riassunto settimanale 06/07/2011 In Val di Susa, nel frattempo che i “si” e i “no” si scambiano di posto, si continua a lottare per bloccare la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità, si continua a manifestare pacificamente, peccato che poi ci si mischino i “black block”. Con la violenza non si risolve mai proprio niente. Insomma, c'erano una volta i “si” e i “no”, ci sono ancora oggi, ma invertiti, l'unica cosa che non c'è mai stata è la coerenza. Anzi, la coerenza c'è, ma è nei valsusini, non nei politici.
Questa settimana è stata varata la manovra fiscale ideata dal grande Tremonti, non ricordo di quanti miliardi di euro sia, certe cifre non riesco nemmeno a capire quante sono davvero. Ma quanti zeri servono per scrivere 47 miliardi di euro? E in lire, quanti sono 47 miliardi di euro? È strano vedere come, ancora oggi, dopo dieci anni dall'entrata in vigore dell'euro, la gente continui a ragionare in lire. Una fila di pane un euro e ottanta? Cioè quasi quattro mila lire, ma siam matti (come direbbe Bersani)? A proposito di Bersani, il suo partito si è carinamente astenuto dal votare la soppressione delle province e Di Pietro si è un po' incavolato, giustamente. Non sarà di sinistra, come ha detto lui, ma quando ha ragione ha ragione.
Riflettendoci poi nemmeno il PD è di sinistra, solo che fa finta di esserlo, ma si sa: le bugie hanno le gambe corte. Tornando alla manovra fiscale, è stato scoperto che era stata inserita una norma salva Mondadori. In realtà non si è capito bene come possa essere accaduto, pare che nelle aule ministeriali si aggirino dei fantasmini che la notte si divertono ad aggiungere dei pezzi qua e là alle leggi. Bossi non ne sapeva niente e quando l'ha letto sui giornali è andato su tutte le furie. Nessuno ne sapeva niente, per fortuna poi è intervenuto Silviontolo che ha cancellato il lavoro dei fantasmini notturni, ma a malincuore, perché era una norma in realtà giustissima.
Ah, dimenticavo. Alfano, nuovo segretario del PDL, ha dichiarato che vuole un partito di onesti. No, non ridete, non è mica una barzelletta.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :