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Ricatto e paura

Creato il 30 aprile 2011 da Speradisole

RICATTO E PAURAAnche se non appare, non lo dimostra, ostenta sicurezza, Berlusconi è un gran fifone.

La paura di perdere il potere politico, ossia la sedia di Presidente del Consiglio, che gli consente di contrastare in prima fila l’operato dei magistrati, di poter fai girare le persone a suo piacimento e sfruttare la condizione forte in cui si trova, è attanagliante.

Per mantenere questo potere e scacciare apparentemente la paura dell’insuccesso, compie azioni dequalificanti ed in qualificabili, di basso profilo, tirando in basso tutto il paese.

Lo priva di autorità e credibilità internazionale,  lo affonda e gli toglie qualsiasi credibilità.

Si disinteressa dei veri problemi del paese, perché ossessionato dai suoi problemi, personali e politici.

In queste condizioni un premier è ricattabile da tutti.

Lo ricattano le donne che frequentano la sua casa, per i suoi piaceri personali. Per farle tacere le copre di gioielli, di soldi, e quel che è peggio offre loro incarichi pubblici di notevole importanza, come assessorati, ed addirittura ministeri, ponendo il mantenimento di queste “signore compiacenti” sulle spalle degli italiani onesti che pagano le tasse.

Lo ricattano i “Responsabili”, i “Coesi”, i “Libdem”, i “Volonterosi” gli occupanti pagati delle sedie alla Camera, quelli che, in cambio di un voto, pretendono un incarico ministeriale. Se non si accontentano subito, ecco che la volubilità e l’ingordigia di questi personaggi, potrebbero far mancare l’appoggio al governo, nonostante si dicano coesi e attaccati con l’attack.  Il pericolo è sempre dietro l’angolo.

Anche il parlamento lo ricatta, lo tiene sotto scacco, perché argomenti gravi ed importanti come la guerra in Libia, in Afghanistan, il nucleare, potrebbero metterlo in minoranza ed allora non si presenta mai, governa sempre per interposta persona:  i suoi scagnozzi, Maroni, Frattini, Romani, La Russa.

Lo ricatta Sarcozy che ottiene tutto quello che vuole da Berlusconi: gli aerei per bombardare in Libia, la più bella industria italiana del latte e derivati, con un’infinità di altri prodotti alimentari italiani, che saranno mescolati alle schifezze francesi. Un esempio per tutto: le carote francesi, messe nei succhi di frutta Cantal, sono piene di pesticidi rispetto a quelle italiane (la Francia non ha mai recepito la direttiva CE in proposito) e gli  Ogm sono all’ordine del giorno.

Teme anche Gheddafi. Non si sa mai che vinca, e se vincesse, c0me si comporterà con noi, questo crudele dittatore, che ci ha fatto il piacere di ammazzare per noi i profughi, di tenerli lontano dall’Italia. In fondo l’accordo, mai abrogato, seppur congelato, è durato due anni, un periodo lungo di questi tempi. Ed allora Berlusconi non lo condanna mai definitivamente, lascia che le parole le dica Frattini, il povero pollo spennato della Farnesina, senza idee e senza convinzione. In segreto forse gli continua a mandare messaggi di amicizia.

Lo ricatta Putin che costringe Berlusconi a coltivare strani rapporti ambigui sul gas.

E poi le paure che ha: la paura delle elezioni politiche che fino a pochi mesi fa voleva a tutti i costi, ed invece oggi le teme come la peste perché i sondaggi gli stanno dicendo che perderebbe.

La paura dei referendum, soprattutto quello sul nucleare perché sa che perderebbe ed allora fa di tutto per cambiare le carte in tavole ed abrogare il referendum stesso.

La paura degli alleati internazionali. Non fa altro che blandirli con promesse, cedimenti e concessioni. Con gli Stati Uniti e con la Gran Bretagna Berlusconi è in totale soggezione.

La paura di Bossi, senza il quale il suo governo cadrebbe immediatamente. E allora fa di tutto per evitare il confronto diretto, ma dall’altra parte Bossi, ha lo stesso problema, senza l’appoggio di Berlusconi anche Bossi non regge ed allora addio ai sogni di gloria legaiola.

Ma la più grande paura, che lo ossessiona da anni ed anni e che si trasporta sempre dietro,  sta nei processi che lo riguardano, tanto da modificare sempre ed anche in corso d’opera, qualsiasi ordinamento, pur di salvarsi.

E’ del tutto evidente che un presidente del consiglio ossessionato dalla paura e ricattato è un grande danno per il paese. La sua ricattabilità e la sua politica di giravolte sono diventati elementi di grande debolezza per il nostro paese. In questo modo si compromette quotidianamente l’interesse nazionale, già piuttosto traballante.

In sostanza il governo italiano è in mano ad una persona che parla e agisce perché subisce violenti pressioni e che vive ossessionata dalla necessità di difendere i suoi interessi privati. Il peggio che ci poteva capitare.



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