Riccardo Musi, Giovanni Arvedi e il “privato” che il Pd stenta a nominare. Centrodestra in agguato

Creato il 02 ottobre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Nelle dichiarazioni dell’assessore Alessia Manfredini compare solo come “privato”, tranne che in un chiarimento durante la riunione della commissione ambiente di ieri. Chi è questo privato, incaricato dalla giunta Perri, pochi giorni prima delle elezioni, di realizzare la ciclabile per Cavatigozzi? E’ l’Immobiliare Raffaella di Monticelli D’Ongina (Pc), molto attiva da anni a Cremona e varie volte legata all’industriale dell’acciaio Giovanni Arvedi.

Uscendo dal parcheggio di Villa Glori si trova una lapide che ricorda lavori compiuti alcuni decenni or sono dall’Immobiliare Raffaella per il restauro della chiesa accanto, “con il contributo della Fondazione Arvedi Buschini”.

La stessa immobiliare è tra i costruttori del museo del violino, della casa di riposo “Giovanni Arvedi e Luciana Buschini”, ha effettuato lavori di restauro del Duomo di Cremona e molti altri interventi per la chiesa cremonese.

Non è un mistero e il sito della diocesi parla spesso dell’Immobiliare Raffaella. Che un industriale per le proprie attività scelga spesso alcune imprese e alcuni architetti non stupisce, ma neanche si vede perché non parlarne.

Per Cavatigozzi la ciclabile affidata all’immobiliare Raffaella è indispensabile. La presenza di due tecnici di Tecnocasa alla commissione ambiente di ieri, interamente dedicata alla ciclabile da un milione e mezzo di euro, ha avuto un chiaro significato: la ciclabile dà valore aggiunto a Cavatigozzi, il paese soffocato da tante industrie, alcune delle quali in continua espansione: ultimamente spiccano l’acciaieria in particolare e l’oleificio.

La ciclabile potrà ridare dignità a un paese tanto trascurato e maggior valore alle case, che ne hanno perso.

Funzionerà il piano di risanamento acustico dell’acciaieria? Migliorerà la qualità della vita, come si spera? Ancora una volta molto dipende dall’industriale Arvedi. Come in un incantesimo, non si esce dal circolo di attività dell’uomo “che parla all’acciaio”, come lo ha definito “Affari & Finanza”, inserto economico di Repubblica.

Una lettera del sindaco Galimberti inoltre delega l’assessore Alessia Manfredini a partecipare alle conferenze dei servizi che riguardano l’acciaieria, nello spirito di una “collaborazione tra l’azienda e la popolazione”.

L’azienda però è un’azienda: ovviamente se ha fatto utili si espande, ed è quel che è accaduto finora e continua ad accadere.

Quindi la collaborazione può essere un fatto ma non darà necessariamente effetti.

Esiste dunque una concentrazione di poteri molto evidente attorno all’industriale siderurgico. Ci si può anche non stupire. Editoria, ma anche costruzioni di un significato particolare. Cremona ruota intorno alla forza economica del solito gruppo, che molti amano, altri meno.

Il centrodestra non è autonomo: esprime altrui volontà, che siano chiesa o imprese o industrie. Il centrosinistra dovrebbe teoricamente uscire da quel circolo di potere economico, politico, culturale. Non ci può riuscire, una volta perso il rapporto stretto di un tempo con gli elettori: invece il centrodestra non fa altro che proseguire quel che ha fatto nella precedente amministrazione, per mantenere vivi i propri riferimenti, insistendo su quel che ha fatto, difendendo anche gli errori.

Il centrosinistra cerca di imporre uno stile diverso, limpido, corretto, positivo. Riuscirà a far circolare capitali senza i soliti ricchi signori, molto attivi e incontenibili?


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