Ricchezza Immigrazione. La Gran Bretagna Ringrazia.

Creato il 06 novembre 2014 da Gianluca Pocceschi @geopolitiqui

In Gran Bretagna certe garanzie sono sacre. L’assegno di disoccupazione, per esempio, è uno dei baluardi del Welfare State di Sua Maestà.

Nel film Trainspotting, la parodia del nulla facente di Edimburgo impersonato da Spud  che cerca di ammorbare l’esito del colloquio di lavoro per mantenere il suo preziosissimo sussidio, dimostra come il cittadino britannico si senta tutelato anche nell’estrema volontà di oziare.

L’immigrato dell’Unione Europea che sbarca nel Regno Unito superati i sei mesi di permanenza, potrebbe tranquillamente godere di questo assistenzialismo duro e puro, crogiolandosi nel nichilismo campando alle spalle del suddito inglese, scozzese, gallese o nord irlandese.

Negli ultimi anni, l’afflusso di manodopera proveniente dai membri UE è consistentemente aumentato e il timore dell’invasione a scopo mutualistico sembrava aleggiare come un incubo sulle sponde del Tamigi come nelle Highlands scozzesi.

Il recente studio, the fiscal Impact of Immigration to the UK, pubblicato nel Economic Journal e reso noto dal quotidiano britannico The Guardian rivelano che il 60% dei nuovi migranti dall’Europa occidentale e meridionale sono dei laureati.

Il grado d’istruzione raggiunto dall’europei dell’Est che cercano fortuna in Gran Bretagna è per il 25% dei casi una laurea contro il 24% della media della forza lavoro Made in UK.

Il rapporto dimostra inoltre che i migranti europei hanno contribuito alle finanze pubbliche per 20 miliardi di sterline tra il 2000 e il 2011. I 15 paesi “originali”, inclusi Francia, Germania, Italia e Spagna, hanno contribuito per il 64% – 15 miliardi di sterline in più di tasse rispetto a quello che hanno ricevuto in assistenza – mentre i “nuovi arrivati” dell’Est contribuiscono per il 12%, l’equivalente di 5 miliardi di sterline.

Il risultato dello studio sottintende un British Appeal senza pari in Europa.Giovani laureati che fuggono dai propri paesi perchè carenti di opportunità e si rifugiano all’ombra del Big Ben. Qualcuno “più conservativo” sussurra che la “manna” della qualificazione della forza lavoro espatriati in Gran Bretagna impoverisce gli altri membri UE, creando un circolo vizioso difficile da contenere.

Altri, politicamente “ancor più a destra”, argomentano che il rapporto non tiene a debito conto della maggior parte degli immigrati descritti come baristi e camerieri.

Considerando la propensione al mutualismo dell’avventore dei pub britannici: Inglese #staisereno che sei nell’Unione Europea e ci sarà sempre qualcuno che lavorerà per te.

Spud nel film Traispotting – scena del colloquio Foto credit by http://cinemabeats.wordpress.com/tag/trainspotting/


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