Ricerca allo sbando

Creato il 24 maggio 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

In Italia i fondi destinati alla ricerca non sono mai stati molti. Ora sappiamo che sono pure amministrati male.

La denuncia è autorevole e arriva dal Ragioniere Generale dello Stato Mario Canzio, sulla base delle indagini degli ispettori Filippo d’Alterio e Patrizia Padroni. Sotto la lente d’ingrandimento la gestione del Consiglio Nazionale di Ricerca da parte del fisico Luciano Maiani.

“Sprecopoli” è l’eloquente titolo del primo capitolo della relazione. Giudicata inattendibile la rappresentazione finanziaria risultata dal bilancio di previsione, in virtù dell’abnorme numero di variazioni, circa 10mila. I rilievi del Ragioniere Generale riguardano la gestione degli immobili, del personale e alcune partecipazioni in altre aziende. 

Emblematici alcuni casi di dissipazione.

Ad Anacapri è stato restaurato un complesso da adibire a centro congressuale. Dopo due mesi dalla fine dei lavori, costati 2,48 milioni al Ministero dell’Istruzione, il CNR ha sentenziato che la struttura non era funzionale e quindi ha deciso di non utilizzarlo. Le aste per la vendita dello stabile sono rimaste deserte.

Erano stati stanziati 12 milioni di euro sempre dal MIUR per la ristrutturazione dell’Istituto per l’ambiente marino costiero a Calata Porta di Massa, in provincia di Napoli. Si è arrivati solo a metà dell’opera a causa dell’occupazione abusiva  nel 2006 da parte di una ditta privata, l’Officina meccanica Fratelli Solla. Non è stato fatto nulla per sbloccare la situazione.

Si arriva al parossismo per alcuni appartamenti romani: venduti dal CNR nel 2006 e ripresi subito in affitto, spendendo ad oggi 8 milioni.

Per quanto concerne la gestione del personale, la situazione non è osea. Ad alcuni dirigenti è pagato lo stipendio anche se sono stati ingaggiati da altre società. Il costo di questi bistipendiati per l’ente è di 3,5 milioni. Altri quattro dirigenti per il progetto San Marco sono ancora a libro paga nonostante la convenzione sia scaduta nel 2009. Caso analogo per l’Università di Palermo.

Sorgono anche delle note spese sospette. Il CNR aveva chiesto alla regione Lazio un anticipo per finanziare un corso per pediatri da 315 mila. L’ente però ha fatto 525 mila euro dalla Regione.

Infine, stilettata finale nelle partecipazioni alla Rete Ventures e alla Quantica Sgr, ritenute irregolari in quanto non inerenti al perseguimenti dei fini istituzionali del CNR.

Le menti in Italia non mancano. Ma non c’è la volontà di sfruttarle a dovere.


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