Unioncamere e Fondazione Symbola, in una ricerca quantitativa, hanno individuato una serie di nuove professioni a contenuto tecnico-culturale, sia del mondo digitale che di quello più tradizionale.
Emerse con l'evoluzione tecnologica e produttiva, queste nuove figure professionali nel 2015 sono quasi state 106.000, pari a circa il 15% delle 700.000 complessive censite dall'Istat.
Secondo questo rapporto, per aumentare le possibilità di ingresso nel mercato del lavoro è necessario sviluppare tutta una serie di competenze trasversali per poter lavorare in ambiti sempre più multidisciplinari, con strumenti e tecnologie sempre più convergenti, sempre meno a compartimenti stagni.
Le imprese, dal canto loro, richiedono capacità di lavorare in gruppo (39%), la capacità di lavorare in autonomia (33.8%), flessibilità e adattamento (32%), la capacità di risolvere problemi (31,9%) e la capacità comunicativa scritta e orale (27.8%). Un altro aspetto decisivo per l'occupazione è rappresentato dalle competenze informatiche, una componente imprescindibile per l'inserimento in azienda.