Se non si sperimenta su cose così libere e "piccole" dove dovremmo osare allora?
Osare fa bene nella vita, anche una botta di pazzia.
L'altro giorno a Venezia avevo comprato dei fichi di Sant'Erasmo (isola che ha ottimi orti), in casa una bella cipolla di Tropea...
Pasta ai Fichi
Tagliate una quasi mezza cipolla (di Tropea o cmq molto buona) a tocchetti fini
e a spicchi lunghi due fichi (dosi per persona), dopo averli almeno in buona parte sbucciati.
Una buccetta di limone.
Cuocete in poco olio, aggiungendo dell'acqua, semmai e un pizzico di sale.
Il tutto mentre portate a bollore l'acqua e poi cuocete la pasta.
Condite la pasta scolata e pepate (io non avevo il pepe e me ne sono rammaricata).
Se non disdegnate il dolce è un pasto completo. Se lo amate ma non troppo, calate di fichi, anche uno solo dà sapore.
Osare serve.
Non l'avete mai fatto? Lo provate in quel momento.
Ci sono i momenti in cui si ha voglia di osare.
Invecchiando lo faccio di più... chissà perché.
Mi è successo di recente con questa storia.
Qualche anno fa avevo già disegnato per una pubblicazione solo digitale e in rete, era su Coreingrapho, uno spazio gestito per quasi un anno da Makkox, Antonio Sofi e un misterioso Alligatore.
Per un po' sparì, ora è di nuovo online, ci trovate roba interessante e varie boiate, senza dubbio.
Anche le mie se le guardo graficamente, soprattutto nell'uso del colore, non mi convincono, ma c'è qualche racconto carino.
Confrontarsi con una scrittura verticale da computer era qualcosa di anomalo.
Ogni spazio provoca reazioni e azioni diverse e adeguate.
Sono sassi nello stagno le limitazioni, i formati, i target ecc.
Allora avevo lavorato sulla rapidità del segno "jettato", oggi, davanti a una storia che verrà letta al computer o su tablet, mi viene da usare la tavoleta e la penna ottica.
Ho la bamboo formato A5.
Uso Photoshop perché non ho avuto il tempo per studiarmi o prendermi altri programmi.
Mi sono scandita la storia in 7 tappe...
primo casino della mia testa stressata, comincio a sceneggiare come se le 7 tappe fossero ognuna di una pagina (orizzontale, quasi doppia).
Infatti avete visto lo schizzo precedente. Fatto direttamente in digitale, comprende quelle che poi saranno due tavole.
Ecco, lavorerò tutto a mano libera e spesso buona la prima. In genere una tavola a serata, vuole dire 3 ore, completa a parte balloon e lettering.
Ma la prima pagina è diversa dalle altre, è un "quadro" apre la storia ma è anche un'immagine disegnata dai personaggi.
ve la osto a livelli diversi, così magari capite il modo di lavorare, ma solo su quella.
Nelle altre le cartoline dei pittori di guerra erano solo memoria stratificata.
U n collage di cartoline, la scena d'insieme era perfetta per il punto di vista che avevo pensato, la figura a sinistra mi ha colpito per il dramma senza la retorica più comune, che ha il suo senso invece nell'immagine di destra.
sotto il mio vecchio schizzo, sopra il disegno a ricalco dalle cartoline. con ombre e sintesi che equipari i segni.
fondo di colore e prime basi
effetto notte e ombre
Scoppi piuttosto pittorici e luci
luci e completamenti, infine una bordatura e base cartacea, suggeritami da un'amico, che servirà a legare questa immagine alla pagina successiva, poiché questa non è propriamente una scena del fumetto.
Lo stile di questa pagina sarà diverso dalle successive. Ma confesso che ho sperimentato segni e pennelli diversi in quasi ogni pagina o capitolo. L'occasione la dava la storia di media lunghezza (stampata in albo all'americana sarebbero 42 pagine) e il tema del pittore.Tutto si mette quasi a occhi chiusi. Come i fichi nella pasta. Un tuffo. Andrà?
Aggiungo una nota perché non a tutti è apparso chiaro l'abbonamento di Aces Weekly 6.
8 euro danno l'abbonamento a 7 uscite, cioè 7 puntate, di 6 storie.
Immaginatevi una rivista di cui acquistate 7 numeri, nel primo cominciano 6 fumetti che si concludono tutti nell'ultimo numero.
Un blocco che , alla fine, diventa un grosso volume antologico di 120 e rotte pagine.
In inglese. qui.