Ricette per ragazze che vivono da sole [Noemi Cuffia e Ilaria Urbinati]

Creato il 25 febbraio 2015 da Frufru @frufru_90
Noemi Cuffia l'ho "conosciuta" tanto tempo fa, quando avevo un blog che era ancora un diario e mi piaceva leggere quello che scriveva sui libri in Tazzina di caffè. Non ho ancora letto il suo romanzo d'esordio, Il metodo della bomba atomica, ma grazie alla casa editrice Zandegù ho potuto apprezzare la sua scrittura, abbinata alle illustrazioni di Ilaria Urbinati, nel piccolo ebook Ricette per ragazze che vivono da sole.
Non vivo da sola e da sola non ho mai vissuto, ma mi riconosco eccome in Camilla e Rebecca, protagoniste di queste poche pagine, sarà che la solitudine  da un lato mi piace, sarà che non vedo l'ora di avere una giornata tutta per me in casa, senza nessuno che mi svegli, senza nessuno che mi dica quello che devo fare, senza nessuno che rumoreggi senza alcun rispetto per chi si sta riposando. In totale relax.
So che vivere da sola non equivarrebbe a vivere in un relax a 360°, anzi. Queste pagine lo dimostrano, con leggerezza e ironia. Che cosa grandiosa, l'autoironia. Ci sono molti aspetti che vanno affrontati quando ci si trova a vivere da sole, per esempio: 1) Gli insetti.  2) I giorni di pioggia.
3) La cucina, quando il frigo è vuoto ed è vuota anche la dispensa.
4) Il silenzio.
Cominciate aguzzando le orecchie: in realtà il silenzio, come i peggiori mostri della nostra infanzia, o come anche le belle illusioni tipo Babbo Natale, non esiste mai davvero. Concentratevi: il picchiettare delle vostre dita sulla tastiera, il fruscio delle pantofole, l’acqua che scorre dal rubinetto, il termosifone che si assesta, i vicini (e ormai sapete quanto possono essere rumorosi!), il caffè che esce dalla moka, il frigo che vibra.
Ma non basta: ascoltate ancora meglio, anche gli oggetti più piccoli fanno un loro rumore. Il filo di lana che si svolge a mano a mano che andate avanti con il lavoro a maglia (vedi Capitolo 15), la matita che danza sul foglio da disegno, la punta della biro che disegna le parole sul diario o gli appuntamenti che si compongono sull’agenda, le piantine che dopo averle bagnate assorbono l’acqua e fanno un rumorino come di bolle che scoppiettano, la luce di certe lampade, anche, ha un suo suono lontano. Ehi, non è che vi sto invitando a compiere chissà quali viaggi psichedelici degni dei migliori hippie anni Sessanta, ma di certo questa ricetta vi aiuterà a espandere la vostra percezione, non solo uditiva e, in generale, vi renderà più attente a ciò che vi circonda. Pensateci un attimo: quel che vi circonda, a ben vedere, siete voi, niente di più ma niente di meno. Le vostre cose, i vostri gesti, il vostro spazio prezioso.
5) I vicini.
6) Le domande di chi non si fa gli affari suoi, e queste posso capirle per similitudine con quelle che mi rivolgono cercando di capire perché non ho un fidanzato. Che stress.
7) Il tempo per se stesse.
Queste poche pagine, metà scritte metà disegnate, mi hanno tenuto compagnia in un tempo piccolo di un noioso pomeriggio, mi hanno fatto sorridere e mi hanno fatto pensare che, se vivessi da sola, sarei proprio come Camilla e Rebecca. Canterei per conto mio canzoni improponibili, magari mi troverei anche a ballare, tanto non mi vedrebbe nessuno, farei la maglia, girerei con pigiami meravigliosi che già adesso amo a dismisura. Sbufferei davanti alle domande insistenti dei vicini e dimostrerei a me stessa di potercela fare. Perché ce la farei, vero?
Vivere da sole è difficile. Vivere da sole è bello. Vivere da sole è un’avventura. Che voi siate single, 
fidanzate a distanza, facoltose, squattrinate, freelance, lavoratrici dipendenti, atlete, pigrone, chef provette, imbranate, solerti, nate stanche, iperattive, coraggiosissime o fragilissime non importa: vivere da sole è un’esperienza importante. Un’esperienza che in qualche modo cambierà la vita a tutte voi. E vi regalerà nuovi occhi per osservare il mondo. Imparerete a cavarvela in ogni situazione, ma anche a saper chiedere aiuto quando è il caso. Scoprirete il valore del silenzio e il piacere della compagnia. Affronterete il pericolo, una blatta gigante, la dispensa vuota, i vicini molesti o una connessione a Internet che salta mentre lavorate, senza un vero perché. Vi districherete con problemi quotidiani e filosofici, vi immergerete nella meraviglia dei romanzi classici e godrete della magia senza tempo della radio. Vi prenderete cura di voi stesse, ma anche degli altri. E da questa esperienza unica ne sarete trasformate. Ce la farete senz’altro da sole, ma queste ricette vi daranno qualche dritta in più, attraverso le nostre vicende. Ci piacerebbe avervi tenuto un po’ di compagnia, magari in una delle vostre serate-restauro o in un giorno di pioggia. Insomma, speriamo di essere state almeno per qualche momento le vostre amiche di salvataggio e che, quando ne avrete bisogno, tornerete a leggere le nostre storie per sentirvi... meno sole.


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